Guardiola il profeta, De Zerbi il discepolo. In un martedì di fine febbraio mi balzano in mente i vecchi ma ancora nitidi ricordi del calcio di De Zerbi. Mi è bastato vedere il City sconfiggere, in una rocambolesca partita, il Monaco del Principato. Ho rivisto giocare il City e mi sembrava quel Foggia tanto bello ed evanescente, che poteva asfaltare qualsiasi squadra e al contempo poteva perdere contro chiunque. Nella stessa partita alle volte venti minuti di fuoco potevano bastare per perdere o per vincere. Lo chiamano calcio moderno, lo chiamano calcio di avanguardia. Il giro sull’ottovolante quest’anno lo assaporano nella grigia Manchester.
Dalle parti nostre invece dobbiamo cimentarci con un calcio più pragmatico e razionale. Forse quello che serviva ad una piazza come Foggia. È con questo calcio, fatto di pazienza e concretezza che si pongono le basi per vincere i campionati di Lega Pro. Del resto la scuola di Milanello si vede e si sente. Chapeau Giovannino.
Ah dimenticavo, buonanotte Auteri.
Buona parola a tutti
Guido Cavaliere
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