[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]D[/dropcap]irettori sportivi d’Italia, da oggi i protagonisti siete voi. Questa mattina si sono ufficialmente riaperte le liste di trasferimento del calcio italiano e potranno essere depositati i contratti di nuovi calciatori. Una volta veniva chiamato mercato di riparazione, perché rappresentava l’unico momento in cui poter porre rimedio alle lacune lasciate in organico dalla sessione estiva. Tuttavia, non sempre comprare fa rima con affare e ai colpi ad effetto spesso hanno fatto seguito flop memorabili. Lo sa anche il Foggia Calcio che si appresta a cercare sul mercato quattro innesti per rilanciare le ambizioni della stagione. Un campionario di colpi, stelle e meteore racchiuso negli ultimi dieci anni di “riparazione”. Ecco alcuni casi raccolti per voi da Foggiasport24.com (metti MI PIACE alla pagina Facebook).
FLOP – Tre volte su dieci il mercato è stato poco fruttuoso. A partire dalla stagione 2005-2006 con Silvano Fiorucci in panchina. Il 31 gennaio arriva l’argentino Matias Cuffa dal Pisa, calciatore di qualità ma subito infortunato e impossibilitato a giocare per diverse partite. Alla fine le presenze furono solo 4. Due giorni dopo, a pochi minuti dal termine della partita persa proprio a Pisa 1-0, dalle liste degli svincolati arriva Emiliano Biliotti, che chiuderà la sua esperienza in rossonero con 11 presenze e nessun gol.
Flop anche nel gennaio del 2014, quando il Foggia ripescato in Serie C (dopo l’onta della ripartenza dalla Serie D) acquista il centrocampista Daniele Forte (6 presenze, 0 gol) e l’attaccante Giovanni Kyeremateng (8 presenze, 0 gol), poco utilizzati.
Nel 2011, con Zdenek Zeman in panchina, il mercato porta a Foggia il laterale Dani Verruschi e il centrocampista Riccardo Perpetuini, subito colpiti da gravi infortuni che annullarono il loro apporto alla causa playoff. Ancora peggio l’anno successivo, quando dal mercato di riparazione non arrivarono acquisti.
AGRODOLCE – A metà tra il flop e il colpo ci sono una serie di mercati di riparazione dal sapore agrodolce. Come quelli del gennaio del 2009, invece, dal mercato arrivano il centrale Alessio D’Andrea (9 presenze), il centrocampista Antionio De Rosa (5 presenze) e l’attaccante Dominique Malonga, più incisivo rispetto ai colleghi con 10 presenze e 1 gol a Gallipoli.
Nel dicembre del 2012, invece, con i rossoneri impelagati nelle acque burrascose della Serie D, dal mercato arrivarono il play Michele D’Ambrosio, il centrale Francesco D’Angelo e l’attaccante Pietro Famiano. A parte quest’ultimo, che contribuì con 10 presenze e 1 gol e prestazioni al di sotto delle aspettative, migliore fu l’apporto in difesa di D’Angelo (16 presenze, 1 gol) e quello di Michele D’Ambrosio (14 presenze, 1 gol).
Sapore agrodolce anche per Nadir Minotti e Dario Barraco, che arrivarono a Foggia nel gennaio del 2015, per permettere al tecnico Roberto De Zerbi tentare l’assalto ai playoff, poi fallito. Il primo divenne subito titolare, collezionando 14 presenze e 1 gol contro l’Ischia. Il secondo chiuse l’esperienza in rossonero con 8 presenze e 1 gol contro l’Aversa Normanna, senza mai incidere.
COLPI – In questo gruppo figura il mercato della passata stagione, che registra in entrata i colpi Antonio Junior Vacca, diventato trascinatore del centrocampo del Foggia Calcio e Mino Chiricò, che ha portato brio in attacco. Meno fortuna hanno avuto il difensore centrale Maurizio Lanzaro (subito infortunato) e l’esterno offensivo Pietro “Biccio” Arcidiacono, arrivato nelle battute finale del mercato in luogo di una punta centrale. Tra le operazioni minori anche l’ingaggio del portiere Di Gennaro e del giovane esterno Lauriola.
Nel gennaio del 2007 arrivarono il play Fabio Pecchia e l’attaccante Salvatore Mastronunzio, il primo subito padrone del centrocampo rossonero, il secondo eroe della semifinale playoff contro la Cavese e autore del gol che al 95′ suonato regalò la finale agli uomini del tecnico Salvo Fulvio D’Adderio. Nella stessa sessione arrivò anche il centrale Panarelli, poco utilizzato.
Il mercato di gennaio fu foriero di soddisfazioni anche nella stagione successiva con l’arrivo del centrale Gianluca Zanetti (un ritorno, a distanza di pochi mesi dall’addio), subito determinante nell’assetto difensivo dei rossoneri, del trequartista Nicola Mancino (13 presenze, 1 gol) e della punta Marcos De Paula (14 presenze, 4 gol).
RIVOLUZIONE – Caso a parte costituisce il mercato del gennaio 2010, quando all’indomani dell’esonero di Fabio Pecchia, la squadra venne affidata al tecnico Guido Ugolotti e rivoluzionata da ben 9 acquisti. L’elenco è lunghissimo: Artipoli, Di Dio, Agnelli, Desideri, Millesi, Visone, Ceccarelli, Morini e Troise (anche se quest’ultimo sostenne solo un allenamento prima di rescindere il contratto appena firmato). La squadra riuscì a trovare un’insperata salvezza nei play out contro il Pescina Valle del Giovenco grazie alla rete dell’argentino Franco Caraccio, a una manciata di minuti dalla Serie C2.
CURIOSITA’ – Protagonisti delle trattative del Foggia Calcio sarà il ds Beppe Di Bari che tornò a Foggia nel gennaio 2005, l’ultima esperienza con gli scarpini in rossonero, prima di passare dietro la scrivania. Anche il tecnico Giovanni Stroppa scelse nel 2004 il trasferimento a Foggia durante la gestione Giuseppe Coccimiglio. Esperienza chiusa pochi mesi più tardi, appunto, durante la sessione invernale.