[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]L[/dropcap]a verità sta sempre nel mezzo. O almeno così dicevano i latini, che hanno esportato la loro saggezza anche a Cosenza. Dove il noto detto “in medio stat virtus”, può essere tradotto più semplicemente come: “in medi…ana Stat…ella virtus”. Il senso può sembrare oscuro ma non lo è.
Qui si parla di una verità assoluta: il Cosenza, 5° in graduatoria dopo 18 giornate con 29 punti e uno score di 9 vittorie (quante il Foggia), due pareggi (entrambi in trasferta, uno a Lecce) e 7 sconfitte (due contro Matera e Juve Stabia sempre fuori casa; in sostanza, i rossoblù chiuderanno l’andata avendo affrontato tutte e quattro le big lontano dal Marulla-San Vito), ripone la sua “virtus” essenzialmente nella mediana, dove sta brillando la stella di Statella.

Che di nome fa Giuseppe e che è iscritto all’anagrafe di Melito Porto Salvo, comune in provincia di Reggio Calabria dove è nato anche l’attuale tecnico del Catanzaro Nunzio Zavettieri. Un campionato da sogno, sinora, quello del classe ’88, cresciuto nelle giovanili del Bari (quella con il Foggia però sarà per lui “(…) una partita come le altre perché a Bari è sentita soprattutto la rivalità con il Lecce”, secondo le sue stesse parole), con cui ha esordito in «B» lanciato da Conte, ed esploso a suon di gol (6) in questa stagione.
Uno per cui si può anche cambiare modulo, come ha fatto il tecnico Roselli nell’intervallo del match con il Messina passando dal 4-4-2 al 4-3-3, uno su cui la società crede molto, tanto da avergli rinnovato il contratto sino a giugno 2018. Due gol ad Agrigento per lui, che ha salvato la panchina di Roselli traballante dopo il ko interno con il Catania, e un rigore che scottava realizzato nel finale del già citato confronto con il Messina (247ª vittoria per «1-0» nella storia dei calabresi), nel quale il Cosenza si era schierato con:
Ma se Statella è stato sinora l’hombre de la temporada rossoblù, c’è un altro ragazzo – sempre in mediana – che fa la differenza, perché si diletta nella caccia di palloni. Anzi nella… Caccetta. Parliamo di Cristian, capitano dei lupi della Sila. Come capitano, dalle nostre parti, è un altro Cristian, ovviamente Agnelli. I due non si sono incrociati in terra dauna, perché quando il centrocampista di Partinico approdava in rossonero per disputare il torneo 2010/11 (13 presenze e nessun gol con i satanelli), il “4” di Stroppa emigrava – proprio in quella stagione – al Barletta.

Nella sua carriera un flash glorioso: era il 4 dicembre 2013 quando con la maglia del Trapani segnò a San Siro contro l’Inter in Coppa Italia (“Un’emozione fantastica”, la definì in una delle prime interviste al Cosenza), anche se ai piedi della Sila è diventato un eroe lo scorso 28 agosto, giorno in cui ha rifilato una storica doppietta ai “nemici” di sempre del Catanzaro, schiantati 3-0 al Ceravolo.
Dove il risultato “bianco”, il clean sheet come dicono in Inghilterra, è stato mantenuto da un altro che alberga di diritto nelle “fauci” del nostro blog, ovvero Pietro Perina. Che – come Statella – è cresciuto, lui andriese di nascita, nelle giovanili del Bari e che è approdato al Cosenza per volere del preparatore dei portieri Orlandi.

Il numero uno di Roselli s’ispira al brasiliano Júlio César, al quale ha rubato un istinto famelico sui calci di rigore. Ne sa qualcosa Iemmello che il 24 aprile scorso, al San Vito-Marulla, si vide parare il penalty del possibile 1-1 con un balzo felino sulla destra dal suo omonimo Pietro, capace poi di respingere anche la seconda conclusione del bomber oggi al Sassuolo.
Quella sconfitta sacramentò la fine dei sogni di primato dei satanelli e offrì a Perina una vetrina importante (in estate è stato seguito anche dal Foggia), vetrina che lo Zaccheria riaprirà non solo a lui ma a una squadra, il Cosenza, che in Capitanata ha vinto appena due volte in 30 scontri diretti: 3-1 (il gol dell’1-0 di Danti rappresentò il 1° dei silani in Puglia dopo 51 anni) nel 2009/10 e 2-1 nel 2010/11 con Biancolino “mano lesta” e un assist dell’allora rossoblù Mazzeo.
Per il resto 18 successi rossoneri e 10 pareggi in una sfida che ha visto il Foggia trionfare negli ultimi tre confronti anche grazie alle giocate di Cavallaro, l’ex più atteso sabato allo Zaccheria. Dove la chiave sarà il centrocampo. Perché come dicevano i latini, “in medio stat virtus”. A Cosenza invece replicano con “in mediana stat virtus”, o meglio… Statella virtus!