[dropcap color=”#” bgcolor=”#” sradius=”0″]L[/dropcap]o sprint d’estate se lo è aggiudicato l’Inter. E come poteva essere differente: cacciare l’allenatore l’8 agosto è impresa da Mont Ventoux al Tour de France. Lo spunto vincente del Biscione cinese, però, è arrivato solo al fotofinish. Perché a insidiare la Beneamata c’era un rivale irriducibile: il Catanzaro, che avrebbe provveduto al cambio di guida tecnica appena 48 ore dopo, ovvero il giorno 10. Roba da far impallidire il Foggia, che ha atteso Ferragosto per risolvere la questione RDZ (sbiancando l’abbronzatura alle dezerbine sdraiate al sole di Siponto), e il Messina, che invece ha sollevato dal suo incarico Bertotto “addirittura” il 20 agosto!
La stagione del Catanzaro è dunque partita nella confusione: via Alessandro Erra, che nel torneo passato aveva condotto le Aquile alla salvezza, ecco Giulio Spader. Si è scritto di problemi con il DS Preiti, con cui non coincidevano le valutazioni sull’organico, sta di fatto che il “calvario” dei giallorossi (attualmente ultimi in classifica) è cominciato proprio da lì. Spader, infatti, è durato sino alla 1ª di campionato quando lo 0-3 casalingo nel sentitissimo derby con il Cosenza lo ha rispedito dietro le quinte.
Muta la rotta: il 1° settembre arriva Mario Somma, che regge appena 8 turni. Due vittorie (contro Andria e Taranto al Ceravolo), un pareggio e 5 sconfitte, l’ultima esiziale a Matera: questo il bilancio del condottiero pontino giubilato il 20 ottobre. Altro giro, altro cambio: è la volta del reggino (di Melito di Porto Salvo) Nunzio Zavettieri e proprio su di lui si posa l’occhio vigile di “Attenti a quei due”!
![zavettieri](https://www.foggiasport24.com/wp-content/uploads/2016/05/zavettieri-150x150.jpg)
Un tipo sui generis il calabrese (che ha scelto i lettoni del Ventspils per il suo esordio da head coach), uno che si è scusato con il Catania perché i suoi non avevano restituito palla (l’etica prima di tutto) e che ha pubblicamente condannato il comportamento del centrale Prestia, il quale uscendo dal campo dopo essere stato espulso ha indirizzato alle tribune del Cibali un provocatorio “Forza Palermo”. È stato scelto per l’abitudine a lavorare con i giovani (nel Venezia raggiunse le semifinali scudetto con i Giovanissimi; nell’Inter la finale con gli Allievi nazionali) e per la capacità di gestire situazioni complicate (assieme ad Alberti condusse il Bari a un passo dalla «A» malgrado la società fosse fallita).
I risultati sinora non hanno premiato il tecnico che ha giocato nella serie A di Calcio a 5 (e che ha cominciato proprio nel futsal la sua carriera di mister): 4 match e 2 punti, frutto di due pareggi e due ko, con Juve Stabia e Catania. Contro gli etnei (in un match nel quale “il Catanzaro è stato coraggioso ma non intelligente”, secondo quanto da lui stesso dichiarato in sala stampa) si è affidato al 4-2-3-1 schierando:
Ma con il Foggia sarà costretto a cambiare molto, dovendo fare a meno di Prestia, Di Bari, Pasqualoni e Giovinco (questi ultimi due subentrati a gara in corso al Massimino), tutti squalificati. Allo Zaccheria, sarà necessaria quindi una rivoluzione, che non riguarderà però uno che del rivoluzionario ha la barba corposa (o almeno così si era presentato a luglio al pubblico giallorosso) e il piglio garibaldino: Diogo Felipe Conceição Tavares.
![Tavares](https://www.foggiasport24.com/wp-content/uploads/2016/03/Tavares-150x150.jpg)
L’anno scorso arrivò al Messina alla vigilia del debutto di Monopoli: la mattina sostenne le visite mediche a 150 km dal ritiro, tornò in tempo utile per il pranzo e per la sfida del Veneziani. Con i suoi sotto di un gol, entrò e timbrò con uno stacco imperioso di testa. Una cosa da fenomeni, un’impresa alla Cristiano Ronaldo, con cui Diogo si allenava quando era nelle giovanili dello Sporting Lisbona. E allora come si fa a non inquadrare anche lui, che da piccolo dormiva con 7/8 palloni sul letto, nel mirino di “Attenti a quei due”?
Noi non deroghiamo al nostro compito e rammentiamo che sinora il portoghese è andato in rete due volte, mentre con il Messina aveva ha realizzato 10 gol in 27 presenze (di cui 18 da titolare) nel 2015/16. E se torniamo un po’ indietro, al 5 febbraio 2012, lo ricordiamo persino punire i satanelli con la maglia del Como, in uno Zaccheria ghiacciato e scaldato appena dall’illusoria volee di Venitucci.
Pillole di un passato lontano che non fa più paura. Come del resto i giallorossi. Perché nel Catanzaro di oggi, Erra…re è umano. E perseverare pure!