Il poker è servito. Una linea sottile unisce, in questa ultima giornata di campionato, il passato al presente in casa rossonera. Mentre il Foggia ne prendeva, giustamente, quattro sul campo di Castellamare di Stabia, De Zerbi ne incassava quattro da un Toro rinvigorito.
La sconfitta di Castellamare, però, è figlia anche di scelte tecnico-tattiche. Il tecnico lombardo, come il suo predecessore, gioca sempre con lo stesso sistema di gioco. Nella vita, come nel calcio, bisogna essere duttili mentalmente. Non a caso i grandi allenatori ricercano automatismi differenti in base agli avversari che incontrano. Non sempre puoi importi, ma sempre devi riuscire a leggere la situazione che stai vivendo.
Continua la scalata verso l’oblio di Frank De Boer. Ormai l’olandese ha reso l’Inter un formaggio con i buchi. Melchiorri, ringrazia. Buchi che emergono anche in società, dove ognuno crede di fare quel che vuole senza essere contrastato. Unica ancora di salvataggio potrebbe essere l’Europa League. Ma il naufragio è dietro l’angolo.
Il Pescara di Massimo Oddo stenta ancora, nonostante il bel gioco, ed impatta in casa contro una Samp in caduta libera. Il tecnico pescarese, dal canto suo, in settimana aveva bocciato l’ingresso di Cavenaghi nella rosa biancazzurra. Era soddisfatto delle prestazioni di Caprari che lo ha ripagato con un rigore sbagliato. Cavenaghi, in un campionato come il nostro, sarebbe stato un sogno. Un sogno di campione argentino, che ha fatto la storia del River Plate con goal e giocate sensazionali. Le sue giocate e la lunga chioma al vento fecero innamorare il Monumental che ad ogni suo dribbling esplodeva di gioia. Ora ha un taglio più sbarazzino ma credo sia ancora in grado di far innamorare i tifosi di un calcio dimenticato. Grazie Oddo.
Buona parola a tutti
Guido Cavaliere