Il Foggia di mister Stroppa vive molto spesso, nell’arco di una partita, i problemi difensivi che hanno caratterizzato alcune partire dello scorso campionato. Infatti la partita col Monopoli ha dimostrato come, nonostante il predominio a livello territoriale e le innumerevoli occasioni, la compagine rossonera, ha rischiato di pareggiare una partita ormai vinta. Vinta anche grazie al portiere monopolitano, colpevole di avere preso gol dalla grande distanza senza aver opposto alcuna resistenza. La nota positiva e il vero valore aggiunto di questo campionato però è dato da due pregevoli direttori di orchestra.
Il primo direttore indispensabile è stato Mazzeo il quale ha svariato intelligentemente tra la tre quarti e il fronte di attacco dando respiro a tutta la manovra rossonera. Un vero leader silenzioso.
L’altro direttore d’orchestra è senza ombra di dubbio, Giovanni Stroppa, una persona moderata sia in conferenza stampa che sul terreno di gioco. Nella partita di domenica abbiamo avuto tutti modo di vedere come il tecnico lombardo non si è fatto prendere da isterismi e frenesia inutile. Perché le partite si preparano in settimana e non si improvvisano nei novanta minuti. La scuola Milan è servita a qualcosa.
Il calcio di Serie A ci regala una dolce emozione. Il Milan ribalta il pronostico mediatico e batte la Juve. Il tutto avviene grazie anche ad una clamorosa svista arbitrale che annulla un gol regolare al bosniaco Pjanic. Ma chi di Muntari ferisce, alla fine di Muntari perisce. L’unico in questa gara a subire una doppia beffa è stato il tecnico Allegri.
In merito alla lotta per non retrocedere il Crotone fa il suo esordio allo “Scida”, dove iniziano i primi mugugni nei confronti dell’allenatore, che a mio avviso, in questa occasione ha pochissime colpe.
Buona parola a tutti
Guido Cavaliere