Il consigliere regionale Erio Congedo è intervenuto ai microfoni di Pianetalecce.it per parlare della semifinale di ritorno di domenica tra Foggia e Lecce. Queste le sue dichiarazioni: “Smaltita la delusione per il risultato e lo sconcerto per i primi 20 minuti da incubo, si può analizzare la partita con il Foggia da una prospettiva più chiara e lucida.Sapevamo fin dall’inizio di non essere i favoriti di questi play-off e forse, proprio per questo, speravamo (e per quanto mi riguarda continuo a sperare) che l’esito finale potesse rivelarsi migliore dei precedenti di Carpi e Frosinone. Della sconfitta di domenica scorsa non tutto è da buttare, anzi. Sotto di due goal dopo sei minuti in una partita decisiva è certamente una botta che avrebbe messo al tappeto chiunque, mentre così non è stato. I ragazzi di Braglia, minuto dopo minuto, hanno preso convinzione dei loro mezzi, hanno iniziato a macinare gioco, a conquistare metri creando affanni alla difesa rossonera che, se attaccata, non appare invulnerabile. Un approccio completamente diverso dai primi 20 minuti che ha portato al 1 a 2 e poi al rigore del 2 a 3, e, diciamola tutta, se la fortuna ci avesse assistito (palo e rovesciata di Moscardelli e piede in fallo di Sowe) la partita si sarebbe potuta chiudere con un pareggio senza che nessuno avesse potuto gridare allo scandalo. Eppure le condizioni erano proibitive: sotto di due goal dopo sei minuti, mazzata del terzo goal dopo appena quattro minuti dal goal-speranza di Moscardelli, obbligo di rimontare il doppio svantaggio contro un avversario organizzato e micidiale nelle accelerazioni, grande dispendio di energie fisiche e mentali. Con questo non voglio dire che c’è da essere soddisfatti del risultato e nemmeno della prestazione, ma che alla luce di quanto visto domenica dopo i primi 20 terribili minuti, vincere a Foggia non è solo una speranza o una pia illusione. E’ una possibilità. Se il Lecce saprà sfoderare la concretezza, il carattere, il cuore dei 50 minuti successivi al goal di Sarno, arrivare in finale non è davvero una missione impossibile. In ogni caso è doveroso crederci e provarci, non fosse altro per onorare il significativo applauso finale di una tifoseria che chiede – e merita – di non mollare fino alla fine. Tutti a Foggia!“.