[dropcap color=”#888″ type=”square”]B[/dropcap]en ritrovati cari amici tifosi del Foggia e buon 2016 a tutti voi.
In questo primo appuntamento dell’anno voglio partire dall’analisi di un tema che ho seguito e apprezzato anche nell’ultima puntata de La Domenica Sportiva su RaiDue. Tre settimane di stop per le feste natalizie sono davvero tante, forse troppe, come hanno sottolineato Sarri del Napoli e alcuni calciatori ospiti. Ai miei tempi non ci si fermava mai, giocavamo anche la vigilia di Natale e a Capodanno. Forse era un’esagerazione al contrario ma almeno non si perdeva il ritmo e la concentrazione. Già, perché il rischio di domenica (per tutte) è proprio questo. Un calo di attenzione e di ritmo è fisiologico e va a danneggiare maggiormente chi era al top della forma.
Prima di Natale i rossoneri erano in netta ascesa, mentre la Casertana aveva denotato più di una battuta a vuoto. Per ritornare al top della condizione psicofisica ci vorrà un po’ ma il tecnico De Zerbi sta preparando il gruppo da diversi giorni proprio per non farsi trovare impreparato. Anche perché alla ripresa non poteva esserci avversario peggiore. La Juve Stabia non è più quella dell’anno scorso ma è un avversario esperto e solido. Il tecnico conosce bene la Lega Pro e sa come imbrigliare l’avversario. Da diverse sono è in serie positiva e servirà il miglior Foggia possibile per riuscire a portare a fare risultato pieno. Tuttavia anche per loro sarà come ripartire da zero dopo le feste.
Come se non bastasse impazza il mercato, altra variabile di questo mese di fuoco. Il Foggia rispetto alle altre è avvantaggiato. Ha un organico forte e quasi completo, difficile da rinforzare. Per farlo bisognerebbe prendere calciatori di categoria superiore con tutte le ripercussioni del caso. Se si prende un attaccante di Serie B non si potrà certamente tenerlo in panchina, così come non si può mettere in panchina un leader come Iemmello. In entrambi i casi ci sarebbe uno scontento. Allora è molto più utile e intelligente puntare su calciatori che possano essere utili alla causa quando necessario. Un sostituto di prospettiva che magari da incognita o riserva si trasformi in rivelazione della stagione. Questa è la lezione che tutti abbiamo appreso con Iorio, un ragazzo che si unì al gruppo con umiltà e che riuscì a sfruttare l’occasione della vita diventando punto fermo del mio Foggia.
Discorso diverso per la Casertana, chiamata colmare le lacune di un organico leggermente inferiore a quello rossonero. Hanno operato molto sul mercato per alzare il tasso tecnico e atletico del gruppo. A fine stagione vedremo chi è stato più bravo e furbo. Come al solito senza paura, perché noi siamo il Foggia!
Il vostro capitano
Gianni Pirazzini