DI ROCCO SOLETI – Un risultato che lascia davvero l’amaro in bocca, enormi rimpianti per quello che fino a 5 minuti dal 90 esimo era un risultato giustissimo per quello che si era visto in campo, ma quando le partite non le chiudi subito e non si è cattivi sotto porta nonostante le occasioni da gol avute nel corso della gara, può capitare come successo altre volte in questa stagione e anche nella scorsa basta un episodio o un occasione che capita agli avversari che ti puniscono.
Nel primo tempo dopo un inizio difficile per un Benevento ben messo in campo, imbriglia il Foggia che non riesce a velocizzare la manovra e a verticalizzare, poi comincia a macinare gioco soprattutto sulla destra con il duo Angelo e Chiricò a dare enormi grattacapi ai difensori campani che non riuscivano ad arginare le incursioni del brasiliano che va anche vicino al gol e dalla scheggia salentina che più volte riesce a saltare l’uomo ed a tirare in porta.
A metà della prima frazione l’occasione propizia capita dal dischetto con capitan Agnelli che si fà parare l’ennesimo rigore, con questo sono 4 su 6 gli errori dagli undici metri, una statistica negativa impietosa per i rossoneri soprattutto in casa e nei momenti decisivi, che possono causare a questo punto un disagio psicologico notevole perchè non segnarli compromette un risultato positivo e un obiettivo.
Però il rigore sbagliato diventa la scintilla che sblocca una gara complicata ma fino al termine dei primi 45 minuti non accade nulla di eclatante se non da sottolineare il dominio dei satanelli ed un Benevento incapace di fare nemmeno un tiro verso la porta di Narciso.
Nella ripresa c’è un Foggia più veloce nella manovra che comincia a pressare i giallorossi e al quarto d’ora trova una perla magnifica su calcio di punizione magistralmente battuto da Sarno che da circa 30 metri toglie le ragnatele dal sette, Zaccheria ruggisce di gioia per una straordinaria marcatura ed un gioco che comincia ad essere gradevole agli occhi.
Nel momento migliore dei rossoneri però accade sempre l’episodio che ti scombina i piani, contrasto su Vacca e De Zerbi costretto al cambio forzato con Coletti, scelta che risulta infruttuosa perchè il centrocampo del Foggia sparisce completamente, lo stesso regista sbaglia una marea di passaggi anche di pochi metri e si fà ammonire per una rissa creata dai giocatori beneventani. Il Foggia però invece di chiudere la gara continua a fraseggiare nella metà campo, mentre il Benevento inserisce altre 2 punte passando a 4 in attacco.
A pochi minuti dalla fine una clamorosa svista arbitrale rende una partita fin a quel momento dominata un incubo, contrasto di Gerbo al limite dell’area nettamente sul pallone ma l’arbitro concede un rigore che dire generoso è un eufemismo e pareggio di Mazzeo che a differenza nostra non sbaglia.
Un pareggio ingiusto e stregato, tra i più difficili da mandar giù, raggiunti nel finale con un discutibile episodio
che condanna più del dovuto un Foggia che se vuole vincere questo campionato deve essere spietato con tutti e con qualsiasi avversario.