[dropcap color=”#888″ type=”square”]U[/dropcap]n binomio vincente: il Foggia Calcio e il suo fortino, lo Zaccheria. Quando giocano nel loro stadio difficilmente tradiscono le attese, eccezion fatta per la rocambolesca sconfitta contro il Monopoli (0-2, con due rigori sbagliati dai rossoneri). Sul glorioso campo di viale Ofanto sono già cadute diverse squadre tra le più accreditate del torneo. Andria, Messina e Casertana, scese allo Zaccheria con i gradi di capolista, hanno pagato dazio. Tre vittorie, 0 gol subiti e 5 gol fatti. Il Lecce, oggi al secondo posto in tandem con i rossoneri, ne ha presi addirittura quattro. Tra le prime sette in classifica – in attesa di incontrare tra due settimane il Cosenza, quarto in graduatoria – solo il Benevento è riuscito a superare i rossoneri (1-0 al Vigorito), approfittando di stagione un avvio tutt’altro che brillante dei rossoneri .
DOPPIO VOLTO – I numeri sono chiari. Il Foggia ha conquistato 16 dei suoi 22 punti sotto la spinta dei 10.000 dello Zaccheria. Sono solo 6, invece, quelli racimolati lontani dalle mura amiche. Una sorta di sindrome da dottor Jekyll e mister Hyde che diventa addirittura patologica dinanzi ad avversari meno quotati. Capita così che il Foggia spettacolare visto contro Andria e Messina perda inopinatamente punti contro Monopoli, Paganese, Ischia, Matera e Catanzaro. E paradossalmente anche contro il Catania, in una partita in cui i rossoneri avrebbero meritato il successo pieno in virtù di una superiorità tattica addirittura imbarazzante.
AKRAGAS – Proprio il doppio volto del Foggia preoccupa non poco il tecnico De Zerbi. Sabato, nel corso della conferenza stampa prepartita, aveva dichiarato: «Voglio il saltò di qualità definitivo, servono maturità e continuità». Messo il primo tassello con il successo sulla Casertana, l’allenatore non vuole vedere passi indietro nel match di domenica prossima contro l’Akragas. Gli agrigentini non vincono dallo scorso 18 ottobre (0-1 a Pagani) e nelle ultime quattro gare interne hanno collezionato altrettante sconfitte. Una partita-trappola per il Foggia. L’ennesima nel lungo percorso della stagione. Non a caso De Zerbi ha aperto la conferenza di fine partita contro la Casertana con un monito: «Ok, abbiamo vinto, ma questi tre punti non servono a niente se ad Agrigento facciamo nuovamente dei passi indietro. Tutti gli avversari devono essere affrontati allo stesso modo».
OBIETTIVO – Eccolo il salto di maturità che il Foggia deve compiere. L’ultimo ed il più importante, perché di dimostrazioni di forza, anche contro avversari quotati, i rossoneri ne hanno fatte a bizzeffe. Ora serve la maturità e l’atteggiamento da grande squadra, perché come dice lo stesso De Zerbi, «i campionati si vincono o si perdono contro le squadre di medio bassa classifica». L’asticella degli obiettivi e delle aspettative si è alzata. Tocca al Foggia decidere se cadere nei soliti errori oppure crescere e mostrare la maturità della grande squadra.