[dropcap color=”#888″ type=”square”]R[/dropcap]apido e combattivo, anzi, inesauribile. Con la maglia rossonera ha giocato una sola stagione (1989-1990) ma i tifosi ne conservano un buon ricordo. Ciccio Fonte è il doppio ex della sfida di sabato tra il Foggia Calcio ed il Monopoli. Lui, romano di nascita, ha vestito giovanissimo la maglia biancoverde per poi giocare in piazze importanti come Bari, Avellino, Benevento e Foggia. Oggi ha compiuto cinquant’anni, fisico asciutto e capelli brizzolati che incorniciano un volto dal sorriso inconfondibile.
SOLE E CALCIO – Da diversi anni Fonte ha messo le radici a Monopoli. Gestisce uno stabilimento balneare con annesso impianto sportivo e svolge attività di scuola calcio con la sua «Soccer Team Monopoli». Il calcio dei big è rimasto fuori alla porta di casa sua: «Mi dispiace ma in questo mondo non mi ritrovo», commenta Fonte con un sorriso amaro. «Nel calcio ci sono situazioni che mal digerisco come l’ingaggio di allenatori “sponsorizzati”. Mi diverto con la mia scuola calcio e questo mi basta».
ZEMANLANDIA – Ciccio Fonte non le manda a dire, figlio com’è di un calcio diverso e più genuino. Lui è stato artefice e architetto delle fondamenta di Zemanlandia. «Si può dire che io e i miei compagni iniziammo un’era straordinaria. Quell’anno fu molto particolare. Partimmo male, probabilmente perché la squadra faticò a comprendere il gioco di Zeman. E la dura preparazione estiva non ci aiutò di certo. Poi svoltammo nel girone di ritorno. Ancora oggi sono dispiaciuto per aver dovuto svestire la casacca rossonera».
DELUSIONE – L’addio nell’estate del novanta è uno degli aspetti che Fonte ricorda ancora con tristezza. Il centrocampista romano non ha gradito il comportamento del tecnico boemo. «Mi è dispiaciuto sapere di non rientrare più nei piani del club senza ricevere alcuna chiamata dal tecnico. Eppure credevo di aver dato tutto per lui. A metà stagione c’era aria di esonero e i calciatori, in quei momenti, diventano l’ago della bilancia. Un mio gol contro il Como nella prima giornata di ritorno contribuì a salvargli la panchina. Ma non porto rancore. In fondo Zeman con i suoi metodi di lavoro ci ha messo sempre in condizione di esprimere il meglio sotto il profilo tecnico e atletico».
FIMOGNARI – Eppure Fonte e compagni in quella stagione accarezzarono il sogno di diventare calciatori di Serie A, ancor prima del mitico tridente Rambaudi, Baiano, Signori. Dal gol vittoria contro il Como in poi il Foggia compì un piccolo miracolo, passando dalle paludi della zona retrocessione ai confini del paradiso. Poi, il 22 aprile 1990, i sogni si infransero dinanzi al solido Torino di Eugenio Fascetti (il tabellino in calce all’articolo). I granata vinsero 1-0 con una rete di Fimognari, un difensore che in tutta la sua carriera avrebbe gonfiato la rete in una sola altra occasione, molti anni più tardi, con la maglia della Spal. «Ricordo lo stadio pienissimo. Giocammo bene ma venimmo puniti da quel maledetto gol», racconta con un velo di tristezza Fonte.
DERBY – Ma ormai è passato tanto tempo. Sabato si gioca Foggia-Monopoli e lui è un osservatore competente e imparziale. Tocca a lui, quindi, fare le carte del match: «Il Foggia quest’anno può disporre di una società importante, ambiziosa. La squadra deve tornare nel calcio che conta, lo merita. Il Monopoli, invece, è stato ripescato in estate. La dirigenza aveva costruito una squadra all’altezza della Serie D ed è dovuta tornare sul mercato per rafforzare l’organico. Credo sia stata allestita una formazione in grado di salvarsi».
MONOPOLI SOLIDO – Ma quando si tratta di tracciare l’ipotetica trama dell’incontro e le difficoltà che affronterà il Foggia, Fonte è netto: «Sarà difficile fare gol al Monopoli. Sa difendersi molto bene e giocherà per portare via almeno il pareggio. Alla solidità difensiva, però, non corrisponde una fase offensiva pungente. In attacco dispongono due prime punte molto simili, strutturate fisicamente e capaci di far salire la squadra. Con ogni probabilità proveranno a cercarle con lanci lunghi, tuttavia il centrocampo non ha ancora denotato i giusti inserimenti di centrocampisti».
SORPRESA LEGA PRO – Fonte ha le idee chiare anche quando si tratta di delineare le forze in campo in questo difficile girone di Lega Pro. E non mancano le sorprese nei suoi giudizi: «Il Foggia ha le carte in regola per arrivare fino in fondo. Stesso discorso per il Benevento. Ho visto Messina e Casertana, due squadre sorprendenti ma attrezzate per puntare al grande salto. Dicorso diverso per Lecce e Catania. I siciliani sono condannati a una stagione di rincorsa e alla lunga possono pagare. I giallorossi, invece, non mi sembrano all’altezza delle rivali più accreditate. Ho visto la partita contro il Monopoli. Hanno vinto 1-0 ma hanno sofferto non poco nella ripresa».
FOGGIA – TORINO 0-1
Rete: 63′ R. FIMOGNARI
FOGGIA: Mancini; List, Codispoti; Nunziata, Bucaro, Ferrante (82′ Casale); Rambaudi, Fonte, Meluso, Barone, Signori. In panchina: Zangara, Guerrini, Ricchetti, Fratena. Allenatore: Zdenek Zeman.
TORINO: Marchegiani; Mussi, Ferrarese; Sordo, S. Benedetti, E. Rossi; Lentini, Fimognari (67′ D.Baggio), Pacione, Venturin, Skoro. In panchina: Martina, Farris, B. Carbone. Allenatore: Eugenio Fascetti.
Arbitro: Sguizzato (Verona).
SPETTATORI: 26.000 circa. AMMONITI: Bucaro e Ferrante (F), Lentini e Marchegiani (T). Calci d’Angolo 9-3 per il Foggia. Lo Stadio “Zaccheria” è esaurito in ogni ordine di posti.