DI GIUSEPPE BALDASSARRE – Altri 3 punti persi per sempre. Dopo Pagani, anche col Monopoli è andata male. L’unica differenza è che, almeno, il FOGGIA ha giocato bene ma è solo una magra consolazione. Come l’anno scorso col Barletta, pare che siamo allergici ai play off. Una volta secondi, si è innescata la media retrocessione: un punto in due gare. Finisse oggi, per classifica avulsa e differenza reti globale, saremmo dentro ma i conti si fanno alla fine. Giusto per far comprendere bene a chi ci legge, con i 6 punti persi con Paganese e Monopoli saremmo primi ma non da soli. Cioè, neppure quei 6 punti sarebbero bastati a portarci in fuga solitaria. Sarà una lotta tremenda fino alla fine. Vincerà chi sbaglierà di meno, intanto la Casertana, in procinto di allenarsi con la Lupa Castelli Romani, verrà a FOGGIA con un tale vantaggio da potersi permettere la sconfitta indolore.
Intanto, c’è Catania. Mai vinto al Cibali. Per poter pareggiare bisognerà mettere lacrime, sudore e sangue, migliorare di molto le eroiche prestazioni di Castellammare e Salerno dello scorso anno, al fine di ottenere un punticino che, comunque, ci metterebbe fuori dai play off.
Purtroppo dobbiamo ancora pagare e capire la gravità della sconfitta col Monopoli. In primo luogo, i rigori non si sbagliano mai e rigore parato equivale a rigore sbagliato sempre. Pisseri è un eroe non per i deboli e poco angolati tiri dal dischetto che gli sono venuti addosso una volta indovinato il lato dove buttarsi. Pisseri è un eroe per almeno tre grandi parate compiute su azione, è lì che ha dimostrato il suo valore. Gravissimo l’errore di Sarno. Si era sullo 0-0 e, sia la partita che la classifica, avrebbero preso una piega diversa. Poi si è fatto male Floriano, come Van Basten, grande giocatore ma di cristallo. L’olandese caviglia di cristallo, il nostro invece muscolatura di cristallo. E’ la seconda volta che succede e, quasi per contrappasso dantesco, si giubila Cavallaro, si infortuna Floriano e si sbagliano due rigori. Magari, senza scomodare Van Basten, potevamo far riferimento, dalle nostre parti, a Bruno Capra il cui ginocchio non ne voleva sapere di guarire una volta per tutte. Con Floriano fuori, nonostante la gestualità dei sanitari che reclamavano il cambio, il Monopoli ha segnato ed ha segnato perchè Agnelli ha fatto la “quintata”. Infatti, come Quinto a Pagani, ha perso ingenuamente palla e da lì è venuto fuori il patatrac. Solo dopo 5 minuti ed a rete ormai subita, è entrato Viola. Poi non c’è stata storia. Già da inizio gara il Monopoli ha lasciato 70 metri di campo al FOGGIA, tenendo larghe le due punte e difendendosi in 8. Tutti movimenti senza palla atti a non far penetrare il FOGGIA. Ovviamente, senza palla per due ragioni elementari: la prima è che non sanno giocare al calcio come i nostri, la seconda è che hanno detto al FOGGIA buon divertimento, fate quello che volete nei primi 70 metri: passaggi, fraseggi, diagonali, appoggi a Narciso, possesso di palla anche poco oltre il 70%, “venghino signori venghino” lo spettacolo è garantito ma in area non entrate. Invece, il FOGGIA, nonostante tutto, al tiro è arrivato in almeno 10 occasioni, trovando un Pisseri strepitoso. Loro hanno solo capitalizzato gli unici due tiri scoccati. Il calcio è come la guerra. Se una superpotenza lancia 10 bombe senza colpire bersaglio ed uno staterello risponde con le uniche due bombe che ha a disposizione centrando gli obiettivi strategici, lo staterello vince.
Ora ci attende il Cibali. Al momento, di clamoroso ci sono solo le assenze delle due migliori ali sinistre del campionato, Floriano e Russotto. Gli etnei rimedieranno con Calil a sinistra e Plasmati al centro, fermo restando Calderini a destra. Più larghi saranno, più difficoltà creeranno alla difesa foggiana, più larghi staranno e più possibilità avrà Scarsella di sfondare al centro. Il FOGGIA deve fare molta attenzione, anche perchè da Ischia in poi la difesa ha iniziato ad imbarcare acqua.
Col Monopoli si sarà pure giocato bene, l’impegno non è mancato, la maglia è stata onorata e sudata, De Zerbi ha fatto tutto quello che poteva fare, visto che, per regolamento, non può tirare più i rigori ma Agnelli, Bencivenga e Sarno hanno deluso molto. Sarno deve smettere di giocare con i paraocchi e non ci riferiamo ad Angelo sì o Angelo no, ci riferiamo a quando sullo 0-1. dopo essersi tolto 3 avversari, ha ignorato Agnelli nell’unica volta in cui era in posizione di mezzo destro e non di quarta punta. Inoltre, c’è un altro problema. Il centrocampo al completo è in diffida. Sarà pura fantasia credere che un arbitro scenda in campo con la lista dei diffidati, in fondo Moggi non telefona più ma l’amara realtà è una sola: presi alla sprovvista ricorriamo più del dovuto al fallo tattico e se lo facciamo da dietro, non solo il giallo è inevitabile ma significa che veniamo superati in velocità nelle ripartenze. De Zerbi ha tanto da lavorare. Per la vetta ci vorranno mesi, per rientrare nei play off, dai quali siamo in procinto di uscire, ci auguriamo che bastino poche settimane.