[dropcap color=”#888″ type=”square”]E[/dropcap]ssere o non essere? L’amletico dilemma non è Shakespeariano ma rossonero. Già, perché all’indomani del pareggio a Catania la gente dello Zaccheria s’interroga. Essere felici o non esserlo? Per arrivare a una conclusione o quantomeno per avere tutte le informazioni necessarie, è cosa giusta approfondire i pro e i contro di questo risultato.
PRO – Un pareggio al Massimino è una piccola vittoria che tutti avrebbero sottoscritto alla vigilia. La classifica, infatti, al netto delle penalizzazioni, vedrebbe i siciliani un punto sopra i ragazzi di De Zerbi. Il Catania è una squadra costruita sì in fretta ma con il chiaro intento di lottare per i play off. L’organico a disposizione di Pancaro vanta calciatori come Calil, Calderini, Agazzi, Musacci, Scarsella, Bergamelli e Russotto (quest’ultimo assente ieri). Se non è una corazzata questa… Eppure il Foggia è stato bravo a far suo il pallone e non lasciarlo più. I novanta minuti di gioco sono stati un unico lunghissimo possesso palla, interrotto da non più di tre contropiede avversari. Quando il pallone veniva perso per effetto della pressione avversaria immediatamente venia recuperato. Per larghi tratti della gara il Catania non è stato in grado di uscire dalla propria metà campo.
CONTRO – Un dominio netto. Incontrastato. Imbarazzante. Perpretato in casa della corazzata del campionato, in uno stadio che solo due anni fa ospitava le partite di Serie A. Eppure, proprio per questo, sarebbe stato lecito aspettarsi una vittoria. Oppure, in subordine, un buon numero di tiri in porta (lo ha ammesso anche De Zerbi in sala stampa). Così non è stato. L’enorme mole di gioco del Foggia Calcio ha sbattuto sulla difesa opposta come farebbero le onde del mare sulla battigia, disperdendosi in miliardi di goccioline d’acqua. A parte il colpo di testa di Agnelli, di poco alto sulla traversa, non si ricordano altre conclusioni pericolose verso la rete avversaria. Poco, troppo poco, per una partita che il Foggia avrebbe meritato di vincere. E che paradossalmente stava rischiando di perdere (due azioni di Agazzi e il tiro di Calderini… ricordate?).
CAUSE – Manca il Floriano di agosto (e mancherà per il prossimo mese a causa di uno stiramento). Sarno ha avuto difficoltà a creare superiorità numerica mentre Iemmello è a secco dal 1’minuto della gara contro il Messina, vale a dire da 359 minuti. Tanti. Sainz-Maza, invece, è sembrato quello più in palla ma non è un attaccante di ruolo e le sue conclusioni a rete lo dimostrano. Viola, subentrato a partita in corso, non riesce a sbloccarsi in campionato. Certo, non tutti gli avversari avranno la qualità tecnica del Catania, ma se l’obiettivo è la vetta, per raggiungerlo bisogna vincere tante partite. Per vincere tante partite bisogna fare gol. Per fare gol bisogna tirare in porta. E il Foggia non segna da 247 minuti. La capolista Casertana (senza lo squalificato Coletti) sarà l’avversario buono per tornare al gol? I tifosi ci credono. In fondo basterebbe poco per riaccendere la miccia di uno di tridenti più forti della categoria.