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3 Dicembre 2024
Foggia Calcio

Foggia Calcio, De Rosa: «Sarà spettacolo allo Zaccheria, ma il peso è sulla Casertana»

[dropcap color=”#888″ type=”square”]È[/dropcap] stato il «picciotto» di Caramanno. L’uomo sul quale il tecnico siciliano poteva fare sicuro affidamento, al punto da volerlo con sé anche a Caserta. Mario De Rosa, foggiano e tifoso del Foggia, è uno degli eroi di Trapani. Il voto giovane e sbarazzino di una promozione che ancora oggi, a distanza di ventisei anni, nessuno è riuscito a bissare. Il 4 giugno 1989 è stato il traguardo di un percorso lungo e difficile per il Foggia allenato dall’uomo di Piana degli Albanesi. Eppure Caramanno ebbe il coraggio di mandare in campo, contro tutto e tutti, giovani come De Rosa e Padalino, provenienti dal settore giovanile. Una scommessa vinta. Oggi Mario De Rosa ha smesso i panni del calciatore e si è stabilito con la famiglia ad Albenga, in Liguria. A lui, ex Foggia e Casertana, Foggiasport24.com chiede lumi sulla super sfida di lunedì prossimo allo Zaccheria.

Foggia – Casertana non è una partita normale per lei, vero?
«Come potrebbe esserlo. Sono Foggiano e tifoso del Foggia. Ho esordito tra i grandi con la maglia rossonera ed ho vinto un campionato di Serie C. Una stagione indimenticabile. Al contempo sono legato anche alla Casertana. Caramanno mi ha voluto con lui al Pinto. In quella stagione segnai il mio primo gol – contro il Monopoli – e conquistammo 10 vittorie consecutive. Arrivammo terzi in classifica a causa di una penalizzazione di due punti. Senza quell’handicap avremmo raggiunto la promozione in Serie B».

Riesce a seguire il campionato di Lega Pro?
«Mi aggiorna costantemente mia nipote Elisabetta. Lei è attaccatissima ai colori rossoneri ed acquista tutto ciò che è legato al Foggia. Probabilmente ha subito l’influenza dello zio. Però lei è tifosa e guarda le partite più col cuore che con la testa. So che il Foggia gioca un bel calcio e che la Casertana è prima in classifica con un buon vantaggio sulle rivali. Mi piacerebbe essere allo Zaccheria lunedì, perché la partita sarà bellissima».

Otto punti di vantaggio sul Foggia. Tanti dopo dodici giornate di campionato?
«Il vantaggio è grande ma il periodo nero arriva per tutti. Il Foggia, lunedì sera, ha la possibilità di accorciare le distanze ma per completare la rimonta deve cominciare a vincere fuori casa, senza perdere un colpo allo Zaccheria».

Quindi la gara di lunedì non è decisiva?
«Il mio maestro Caramanno diceva sempre:”Fino a quando la matematica non ci condanna tutto è possibile”. Chiaramente il Foggia deve evitare di perdere e magari agguantare tre punti preziosi. Tuttavia, anche in caso di sconfitta, niente sarebbe perduto. I rossoneri, come la Casertana, hanno una tifoseria meravigliosa e con un pubblico del genere crederci è un obbligo. Sempre Caramanno, in un’intervista disse: “I tifosi devono sostenere la squadra fino al fischio finale, perché le partite si possono vincere anche al novantesimo”».

A distanza di ventisei anni dall’impresa del suo Foggia, la squadra di De Zerbi ci riprova. Cosa si sente di dire ai ragazzi?
«Il segreto è crederci sempre, anche se forse noi eravamo facilitati dall’avere due promozioni dirette. Poi, visto che il gioco non manca, la differenza la farà lo spogliatoio. Così come sarà importante il dodicesimo uomo in campo».

Foggia – Casertana non è una partita da cuori deboli. Lei di queste partite ne ha vissute tante. Su tutte quella di Trapani contro il Palermo. Cosa si prova in quei momenti e cosa consiglia ai rossoneri?
«Un po’ di paura, il che è normale perché la paura ti aiuta a concentrarti e a responsabilizzarti. Però poi non si deve andare oltre. Bisogna combattere per la vittoria. Poi non è detto che sarà il Foggia in difficoltà psicologica…».

Si spieghi meglio.
«I rossoneri saranno più tranquilli. Il peso della gara è sulle spalle della Casertana. Non è facile essere in testa e avere il peso di tenere saldo il primo posto. Vi faccio un esempio. Nel 1988-1989 a quattro giornate dalla fine incontrammo il Giarre già salvo. Nel tunnel del sottopassaggio l’attaccante degli avversari disse a Caramanno: “Oggi non ce ne fate cinque mister…”. Dovevamo fare un sol boccone degli avversari, invece perdemmo due a zero. Insomma, arrivare in vetta è più facile che rimanerci».

Fonte foto lato sinistro: Mangano Foggia

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