Dimissioni che destano scalpore e buttano fango sulla passata e recente gestione della Lega Pro. Nelle scorse ore Bernardino Feliziani, sub-commissario della Lega Pro al quale era stato affidato il compito di riformulare il bilancio consuntivo 2013-2014 della Lega Pro, ha fatto un passo indietro. Alla base di questa decisione ci sono divergenze con Tommaso Miele, attuale Commissario Straordinario della Lega Pro: “Confermo di aver rassegnato le mie dimissioni dopo aver esaurito i miei compiti con il deposito della mia relazione del 25 settembre 2015 e con la riformulazione del bilancio della Lega al 30 giugno 2014 – riporta Repubblica.it -, in dissidio con il commissario per l’approccio e lo svolgimento del mandato che a mio avviso avrebbe dovuto comportare maggiore indipendenza di giudizio”.
Prima di annunciare l’addio il sub-commissario, dunque, ha consegnato la propria relazione al Consiglio Federale in cui viene sottolineato come nella terza serie professionistica del calcio italiano ci siano “Confusione; sottovalutazione di problematiche giuridiche e contabili; gestione approssimativa; costi di funzionamento fuori controllo…”. “In una parola – continua Feliziani – la Lega Pro difetta di programmazione, direzione e controllo. Si è ripiegata su se stessa, non ha generato più cassa ed ora sta consumando le proprie riserve”.
Molto interessanti ed allo stesso tempo desolanti sono i numeri che escono fuori dal documento. La Lega Pro versa in uno stato “comatoso”. C’è una perdita di esercizio pari a 1,1 milioni di euro (1,6 dopo le rettifiche del sub-commissario) a conferma della gestione disastrosa dell’era Macalli. Spiccano, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la mancata distribuzione dei contributi a 74 club su 90, quella a pioggia dei soldi della Fondazione per la Mutualità (68 identici versamenti da 44mila euro, quando le cifre sarebbero dovute cambiare in base alla bontà dei progetti), i contributi per il terremoto di Haiti e per la ricostruzione dello stadio di L’Aquila messi a bilancio ma mai erogati. Dal confronto con l’anno precedente, nel 2014 aumentano quasi tutte le spese: per fitti e condomini (635mila euro), per le assicurazioni di dirigenti e consulenti (83mila), per pubblicità e rappresentanza (da 446 a 706mila euro). Schizzano i costi del personale (fino a 654mila) e pure quelli per le consulenze (da 446 a 643mila euro). Inoltre c’è anche un “caso” legato all’attuale sede della terza serie professionistica che potrebbe essere ben presto lasciata “forzatamente”. Il palazzo, infatti, sito a Firenze e costato circa 10 milioni di euro, è al centro di una procedura fallimentare.
Oggi, intanto, nel Consiglio Federale della Figc, il commissario Miele, sostenuto da Tavecchio, chiederà una proroga del suo mandato sino a fine anno. Il termine iniziale, va specificato, è stato fissato per il 31 ottobre. Al momento, tuttavia, non è stata convocata l’assemblea elettiva. La situazione, quindi, lascia intendere che il magistrato della Corte dei Conti otterrà il rinvio, nonostante una parte dei club di Lega Pro sia contraria. Al Consiglio non parteciperà l’Assocalciatori, anch’essa non concorde ad un prolungamento dell’incarico assegnato a Tommaso Miele.
fonte: tuttofidelis