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24 Giugno 2025
Blog Cuore Rossonero

Foggia Calcio, Iemmello quasi come Bozzi ma occhio alla capolista invitta

DI GIUSEPPE BALDASSARRE – Vinta partita. Bella partita. Importante. FOGGIA quarto. Una settimana. Poi si vedrà, infatti si è vinta una grande battaglia ma la guerra continua. Di vertigini non possiamo soffrire perchè non siamo ancora primi. Di allergia, al quarto posto, forse sì ricordando la sconfitta col Barletta che ci tolse per sempre dalla zona spareggi. Lì, per la verità, ora non ci siamo neppure. Infatti Pavia e Pisa, quarte nei loro rispettivi gironi, contano 16 punti.

Ora di nuovo in casa, di nuovo con squadra che ci precede in classifica, anzi, capolista invitta, questo è il Messina al quale è difficilissimo segnare, magari lo sarà su azione ma su rigore o su punizione ci possiamo provare. Nonostante la bella serie positiva di risultati inanellata, urge la vittoria perchè, purtroppo, noi siamo anche quelli di Pagani e quella sconfitta invereconda ci condanna a vincere sempre, come se fossimo in un infernale girone dantesco a scontare la pena per lo schifo di Pagani.

Contro l’Andria è stata davvero una bella gara. Nel primo tempo gli ospiti avevano letteralmente preso in mano il centrocampo tra il 20° ed il 30° minuto, impedendo al FOGGIA di giocare. Non hanno impensierito più di tanto Narciso, d’accordo ma hanno evitato che noi disturbassimo il loro portiere. A memoria ricordiamo solo un siluro di Coletti, potente ma fuori di poco. Nel secondo tempo si è visto un altro FOGGIA e, credeteci, avremmo ugualmente scritto ciò anche in caso di zero a zero. Un FOGGIA più votato alla verticalizzazione, un FOGGIA che avrà anche creato poche occasioni da rete ma che dava l’impressione che, da un momento all’altro, qualcosa di importante potesse accadere. Floriano non è andato bene, De Zerbi l’ha capito ed ha inserito Sainz-Maza, ha richiamato fuori Gerbo non perchè stesse giocando male ma perchè gli serviva un costruttore come Riverola in luogo di un ottimo interditore. Ormai l’Andria era alle corde.

De Zerbi, da ottimo stratega, ricordando Caio Giulio Cesare che si rivolgeva ai suoi soldati chiamandoli non già “miles”, ma “commilites”, ha chiesto a Coletti se se la sentiva di tornare in difesa, ha tolto Loiacono ed ha inserito Viola. Neanche lo sceneggiatore che ha vinto più Premi Oscar in carriera, avrebbe scritto un finale così, persino il regista di “Fuga per la vittoria” si è accontentato di una semplice rovesciata di Pelè per la scena madre. Qui c’è stato lo spettacolo nello spettacolo. Viola colpisce al volo servendo Sainz-Maza (sì, proprio loro, che si portano sulla coscienza rispettivamente Matera e Pagani), gli gira attorno da dietro, lo spagnolo, per dare il tempo a Viola di percorrere la mezza luna, alle sue spalle palleggia per quattro volte con stile e classe, tipo Sandro Mazzola alla rete del pareggio di Svizzera-Italia 1-1, poi serve Viola che, sempre al volo, la mette in mezzo per Iemmello, partito in posizione regolarissima perchè, dietro la linea della palla, il Re intelligentemente doma quel pallone colpendolo ancora al volo nell’unico modo possibile e sicuro: col suo petto d’acciaio. La sfera prima gonfia la rete e poi, finalmente, tocca il suolo erboso dentro la porta avversaria. Lo Zaccheria esplode, il Re è quasi nudo sotto la Curva Nord a mimare un mitragliatore in semiaccosciamento, poi si rialza, sale sul cartellone pubblicitario ed alza le braccia al cielo in segno di giubilo e potenza, circondato dall’affetto dei compagni, panchinari in primis. Qualche decina di metri a Sud Ovest un altro grande uomo in tuta emula il Tardelli dell’82: il suo nome è Roberto, il suo cognome è De Zerbi. Per tutti fa l’allenatore. Per noi è l’ideatore, il demiurgo, il realizzatore, il catalizzatore di tutto ciò che vediamo. E’ il delirio rossonero, per una delle reti più belle di sempre.

E’ la 21^ rete di Iemmello che raggiunge Bertè, Mounard e Piani al 41° posto dei marcatori di sempre. Bozzi ora può stare tranquillo, nessuno gli toglierà il merito di quella rovesciata a Marassi contro la Samp ma il Re, con Viola e Sainz-Maza, per poco non toglieva l’altro scettro a Piraccini, Tinti e Bozzi, anche loro solo ed esclusivamente al volo!

Ora la festa è finita, si deve pensare al Messina. E’ bellissimo vincere al 94° ma chiudere prima una gara serve a risparmiare energie per l’impegno successivo che arriverà il 4 novembre con la Juve Stabia in Coppa Italia Lega Pro, partita secca, con in palio qualificazione agli ottavi di finale. Se De Zerbi non ne cambia più di cinque sostituendoli con gente di qualità e personalità, si può fare qualcosa di buono anche là.

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