Scritte con vernice spray all’esterno dello Zaccheria, accuse sui social network. Ai campani basta una rete siglata al primo minuto, rossoneri ancora sotto tono
FOGGIA — Un punto e quattro gol subiti in tre gare. Errori di concentrazione in difesa e mancanza di mordente da centrocampo in su. Il campanello d’allarme è suonato. A Benevento il Foggia palesa lo stesso atteggiamento di Pagani e capitola malamente per 1-0.
Bastano una cinquantina di secondi al Benevento per sbarazzarsi dei rossoneri. L’incornata di Lucioni, debole e centrale, coglie di sprovvista Narciso, avventato nell’accennare l’uscita in presa alta, per poi lasciarla a metà. Un gol che arriva solo al primo minuto, ma che chiude di fatto la partita. La reazione del Foggia, infatti, arriva solo nell’ultimo quarto d’ora del match. Un piccolo assedio fatto di tanto cuore e poca lucidità. De Zerbi si aspettava delle risposte dalla partita contro il Benevento. «E’ una gara che ci dirà chi siamo», aveva detto nella conferenza stampa della vigilia. Orbene, la gara di Benevento ha detto che il Foggia potrebbe non essere quello che è stato fino ad oggi. Almeno questo lascia intendere il doppio cambio della ripresa.
Out gli spagnoli Riverola e Sainz-Maza, dentro Loiacono e Viola, con l’avanzamento in regia di Coletti da difensore centrale a mediano (nel suo ruolo naturale). Lo stesso tecnico l’aveva annunciato: «Non sono un integralista. Se Coletti in difesa non funziona sarò il primo a cambiare l’assetto». Intanto la delusione dei tifosi è palpabile. Viaggia sui social network e sui muri dello stadio Zaccheria, dove è apparsa la scritta (non firmata) «Fuori le…». Sono passati poco più di quaranta giorni dalla vittoria di Bari e dai 2.500 tifosi che aspettano la squadra alle 3.00 di notte per festeggiarla, ma sembra passata un’eternità.
fonte: domenico carella – corriere del mezzogiorno