DI GIUSEPPE BALDASSARRE – Si riparte col FOGGIA tra le favorite del girone. Per la verità in agosto era la più forte di tutte sulla carta, ora non più: il Lecce ha blindato la difesa, il Catania è forte anche se penalizzato, il Benevento, invece, vale quanto il FOGGIA se non un po’ di meno. Conta il campo, però. E proprio sul campo non c’è paragone tra le prestazioni del FOGGIA in Coppa Italia e quelle delle concorrenti. I rossoneri di De Zerbi, infatti, con fatica hanno eliminato la Lucchese, poi hanno asfaltato il Bari ed a Ferragosto hanno fatto preoccupare, non poco, l’Hellas Verona. Il Benevento sbattuto fuori al primo turno in casa, il Lecce solo ai rigori ha battuto il Catanzaro (prestare la massima attenzione ai calabresi all’esordio casalingo), per poi prenderne 4 in quel di Cesena. Il Catania umiliato al Cibali dalla Spal, poi qualificato a tavolino e strapazzato dal Cesena sempre al Cibali. D’accordo, era un altro Catania ma l’asse Lotito-Pulvirenti funziona eccome e potrebbe nuocere gravemente alla nostra salute. Sono pericolosi anche a meno nove per il quarto posto.
Intanto, dopo tre settimane di inattività in gare ufficiali scendiamo in campo a Pagani, privi di Agnelli e con Floriano in forte dubbio. Se vogliamo arrivare primi non abbiamo alternative: vincere o mendicare a prescindere dalle assenze. Voi direte, ora scriveremo che a Pagani è facile, che sono candidati a retrocedere, che hanno perso di goleada con Lamezia ed Akragas. No, nulla di tutto questo. Queste puerilità le lasciamo ben volentieri ad altri. A parte il fatto che in Coppa Lega Pro hanno schierato i ragazzini, la nostra analisi va al di là dei luoghi comuni e si basa su un punto essenziale. L’anno scorso il FOGGIA ha perso punti decisivi a Martina, Melfi e Torre Annunziata. Deve recuperare su quei campi, sperando che le altre presunte promuovende non vadano oltre il pari in trasferta. Ma a Pagani non può recuperare nulla, può solo peggiorare rispetto all’anno scorso quando stravinse di goleada. Pertanto ad ogni costo una vittoria, sia pur di misura, è indispensabile già dalla prima delle 34 giornate.
Attenzione, mentre scriviamo sono 34 e non 38 come l’anno scorso, quindi i passi falsi si pagano eccome. Inoltre Catania -9, Matera -2, certamente Benevento -1 e forse Lecce penalizzato per quella gara col Genoa potrebbero procurare ai satanelli un piccolo giovamento. Vincere a Pagani è importante anche perchè il calendario non è stato benevolo col FOGGIA che, escluso Melfi, dopo affronterà Catanzaro, Benevento, Matera e Lecce. Sono partite toste e delicate ma il FOGGIA gioca a memoria. Ovviamente non deve esporsi a cominciare proprio da Pagani, non deve chiamare Narciso agli straordinari e soprattutto non deve perdere palla a centrocampo quando ne è in possesso. Il giro palla è fondamentale, specie se si è propositivi e non temerari. L’antica scuola salernitana di medicina ci insegnò: prima digestio in ore fit. Orbene, vogliamo una difesa più forte? Cominciamo a difendere con gli attaccanti e soprattutto con i centrocampisti interditori: a loro il compito di riprendere l’attrezzo e ripartire. L’ideale sarebbe segnare subito, senza montarci la testa, con squadre tipo Paganese prima si segna, meglio è!
Le premesse per un grande campionato ci sono e grande campionato sarà. Se poi vogliamo arrivare primi è molto più difficile ma dipenderà solo ed esclusivamente da noi. In fondo arriverà primo non il più forte tra i tanti primi inter pares ma chi avrà sbagliato di meno. Infine, Iemmello che ricomincia da 16. Si è scritto e detto tanto sulla sua caparbietà. Il campo ci dirà se è stata una ballottellata o se Edmondo De Amicis aveva scritto una segreta appendice al suo libro cuore. Noi optiamo per la seconda ipotesi, quella della scelta dettata dal cuore ma non da una volgare pompa qualunque quale il cuore è rispetto al cervello, bensì da un CUORE ROSSONERO!