Trovare liquidità in Lega Pro? La soluzione si chiama vivaio. Produrre i giovani in casa, metterli in mostra e poi venderli. In Europa lo hanno capito, in Italia poco e nulla. Come racconta Gianfranco Francavilla, ex responsabile dell’area scouting zona Sud al Barletta, a TuttoLegaPro.com.
Quest’anno, con l’innalzamento dell’età media, si sono visti meno giovani in campo…
“Sintomo che quelli che giocavano nelle passate stagioni lo facevano solo per la carta d’identità. Purtroppo quest’anno poche squadre hanno puntato veramente sui giovani.
Per come vedo io il calcio, invece, un mix di esperienza e gioventù sono gli ingredienti giusti. L’estrosità del ragazzo serve ma gli over sono importanti. Mi è piaciuta la politica del Melfi: tanti giovani ma tutti di qualità, con un paio di giocatori d’esperienza a guidarli. E infatti i lucani si sono salvati per l’ennesima volta”.
A Barletta stagione sfortunata…
“Purtroppo sto ancora aspettando alcuni stipendi, abbiamo dato anima e cuore per una città che se lo meritava ma che aveva un presidente assente. Tante promesse fatte ma non mantenute. Al momento ho avuto un paio di colloqui con società di Lega Pro ma nessun nome”.
La figura del responsabile scouting potrà mai affermarsi in Lega Pro?
“Dovrebbe affermarsi, visto che è fondamentale per la sopravvivenza delle squadre. In un’epoca di crisi il materiale umano è importante: giro tanto l’Italia per visionare ragazzi, soprattutto in Serie D, e spesso a non permettergli il salto di qualità sono miopia dei dirigenti e strutture fatiscenti”.
fonte: tuttolegapro