Uno dei nomi recentemente accostato alla panchina del Martina Franca è quello dell’ex calciatore della Juventus e della Nazionale Nicola Legrottaglie, attualmente tecnico degli Allievi Nazionali del Bari; per il classe ’76 si tratterebbe della prima esperienza su una panchina di prima squadra. TuttoLegaPro.com contatta in esclusiva il mister, che parla non solo della possibilità che gli è presentata, ma anche di quella che è la sua idea di calcio.
Un contatto con il Martina Franca, per quella che potrebbe essere la sua prima esperienza con una prima squadra. A che punto è la trattativa?
“C’è stata una proposta e un contatto, a me fa molto piacere perché vuol dire che qualcuno ha apprezzato il mio lavoro, sono davvero felice. Sia io che il Martina stiamo valutando la questione, settimana prossima ci riaggiorneremo”.
Nel caso di un’eventuale fumata bianca si sentirebbe pronto per il salto di categoria?
“Non si è mai pronti finchè non si inizia. Non ho la presunzione di dire che sono pronto ad allenare tra i professionisti, manca l’esperienza che chiunque acquisisce sul campo, lavorando e imparando di volta in volta, persino sbagliando, perché anche gli errori servono a crescere. Ma anche se non ho esperienza ho principi che vorrei trasmettere, e con quelli mi approccerei a qualsiasi categoria: in una nuova eventuale esperienza mi tufferei con entusiasmo, per portare la mia visione del calcio”.
Qual’è la sua visione?
“Interpreto il calcio a 360°, non solo come un gioco di schemi o una passione. Lo vedo più come un’occasione per vivere principi che altrove non si possono condividere: è un momento di aggregazione, ed è bello vedere gli stadi pieni con tante famiglie unite, con il comune che si rende partecipe e fa da collante tra calcio e tessuto cittadino, e i tifosi che supportano la squadra. La città deve essere respirata, si deve creare una grande famiglia tra ogni singola componente. E tutti poi daranno il massimo. Vorrei tanto fosse applicato quanto ho detto, spero davvero un giorno di riuscire in ciò, perché se questo fosse applicato ovunque più spesso sicuramente cambierebbero tante altre cose”.
Accennava alle famiglie allo stadio, ma tra costi e tessere varie non sempre è agevole andare. Inoltre, dopo le vicende legate all’ultima inchiesta del calcioscommesse, probabilmente tanti stadi tenderanno a svuotarsi…
“Capisco che il tifoso vero sia scoraggiato, e dove ci sono episodi particolari è giusto venga chiuso il calcio, è giusto che chi sbaglia poi paghi anche se un’altra chances va data. Ma voglio spezzare una lancia a favore di chi crede nel calcio, e voglio trasmettere questo messaggio positivo, voglio combattere per far si che questo sistema sia pulito e bello, è il mondo in cui ho vissuto. E il mondo in cui rimango, perché ci credo”.
fonte: tuttolegapro