Un tempo il calcio del Sud era quello che si distingueva in Italia per colore e passione. Stadi colmi, bandiere al vento e derby sentitissimi. Oggi, purtroppo, del nostro movimento calcistico rimane una fotografia sbiadita. Ingiallita. Corrosa. Colpa della crisi economica dilagante che mai come quest’anno sembra aver puntato il suo dito contro il prossimo girone meridionale di Lega Pro. Già, perché se anche quest’anno i “capi” della Serie C dovessero confermare la divisione geografica, sarebbero ben poche le società in grado di programmare il futuro nel raggruppamento C. Almeno in questo momento.
Della rosa delle venti squadre del Sud la metà sta vivendo fasi di transizione o di incertezza. Le più gravi, secondo quanto viene riportato dalle testate giornalistiche locali, sono quelle di Barletta, Reggina, Ischia e Martina. Per tutte e tre sarebbe necessario un cambio di proprietà per garantire la partecipazione al prossimo campionato. Dopo il fallimento della cordata italo-australiana a Reggio, solo ad Ischia sembrerebbe in atto una trattativa per rilevare il club.
Il Martina ha addirittura consegnato la società nelle mani del sindaco. Sul filo dell’incertezza corrono anche la Juve Stabia e il Lecce. I campani potrebbero iscriversi puntando a un ridimensionamento dei programmi rispetto alla scorsa stagione, mentre per quanto riguarda il Lecce, dopo il disimpegno dei Tesoro, si starebbe concretizzando un passaggio societario a favore di una cordata di imprenditori locali. In settimana potrebbero arrivare le firme, ma Foggia insegna che una trattativa si dice chiusa solo dopo la sigla degli atti. Non sorride la Casertana, la cui proprietà, in rotta con il Comune, ha annunciato il disimpegno (e si è vociferato di un presunto accordo per il Benevento, al momento smentito dai vertici del club rossoblù). La Lupa Castelli Romani, invece, è alla ricerca di uno stadio in grado di ospitarla nel prossimo campionato, mentre il Matera, pur solido economicamente, è costretto a patire l’inibizione per tre anni del presidente Colummella, 50.000 euro di multa e ben quattro punti di penalizzazione.
Si sono concluse con un brindisi, invece, le situazioni di Akragas, Fidelis Andria, Foggia e Vigor Lamezia. Per tutte e quattro è stato registrato un incremento dei fondi a disposizione per la gestione della prossima stagione. Nuovi soci sono entrati nel club agrigentino; l’imprenditore siderurgico Paolo Montemurro ha affiancato Francesco Fiore al timone degli andriesi; il gruppo Tamma ha sponsorizzato il Foggia, mentre Torcasio è il nuovo presidente dei calabresi.
Catanzaro, Cosenza, L’Aquila, Lupa Roma, Melfi e Paganese sarebbero le uniche squadre in grado di ripartire dalla base della precedente stagione agonistica, senza particolari patemi. Sei squadre su venti. Poche.