Archiviata l’esperienza alla Casertana dopo l’addio ai Falchetti di Salvatore Campilongo, per il preparatore dei portieri Franco Cotugno è tempo di stage ed aggiornamenti. Quello che, insomma, è il suo pane quotidiano, in giro per l’Italia come insegnante e relatore nei vari raduni per numeri uno. A Caserta, va ricordato, Cotugno ha affiancato Campilongo come collaboratore tecnico. “E’ stata un’esperienza bella e formativa, anche se da ora metterò questo ruolo da parte: da quest’anno, infatti, tornerò a fare quello per cui sono nato, il preparatore dei portieri – ricorda -. Amo troppo questo lavoro per fare qualcosa di diverso. Ringrazio comunque Sasà per avermi dato questa grande opportunità professionale”. In B ci è andato chi davvero meritava? “Lo confesso: tifavo Benevento, avendo militato con i giallorossi ed essendo legato affettivamente a questa città. E anche perché nella squadra c’erano tanti amici come Pasquale Pane, oltre al vice di Brini, Baldassarre, ed al massaggiatore Mario Aurino. Mi fa comunque piacere per la Salernitana e per il mio amico Gori”. Dopo tanti anni sui campi, qual è il miglior portiere che ha avuto alle sue dipendenze? E chi, oggi, può avere grandi prospettive di carriera? “Ho sempre avuto la fortuna di allenare portieri importanti come Mancinelli, Gragnaniello, Fumagalli, Botticella, Concetti, Mennella, Padelli o Agazzi. Quest’anno a Rimini ne ho avuti tre davvero molto bravi come Dini, Barasso e Carezza, che ricordo con grande affetto. Chi potrà fare strada è Pasquale Pane, meriterebbe la chance della B per quello che ha fatto in questa annata e per l’umiltà con cui sta costruendo la sua carriera. Mi ha impressionato molto Perina, contro la Casertana fece un gran gara. Merito anche del suo preparatore al Melfi, Pasquale Visconti, che l’ha plasmato molto bene. Ma osservo anche Pisseri della Juve Stabia, un ottimo portiere. Se saliamo di categoria, un grande lavoro lo ha fatto David Dei all’Avellino. C’è tutta la sua esperienza dietro le prestazioni prima di Gomis, poi di Frattali”. Il programma dei suoi stage per portieri? “Ne ho appena svolto uno a Benevento con Peppe Guerra e Gigi Imparato, due colleghi molto competenti. In settimana ne terrò uno a Casalnuovo, vicino Napoli, presso la struttura Holly e Benji Village del Real Casarea, al fianco di Carmine Amato. Lunedì prossimo, poi, partirò col mio personale stage a Napoli, nel quartiere di Pianura, insieme a Raffaele Gragnaniello e Marco Giglio. Ci saremo dal lunedì al sabato, allenamenti la mattina. Quindi andrò da Mimmo Botticella a Foggia per uno stage dedicato al compianto Franco Mancini, poi a Ciampino dall’amico Roberto Mancinelli, un mio ex allievo. Quindi, terrò i miei consueti Milan Junior Camp a Belgrado e Budapest. Infine, coadiuverò Italo Farinella al Team Napoli Soccer per creare uno staff specializzato che si occupi specificamente della preparazione dei portieri svincolati”. Insomma, la preparazione dei portieri non si ferma solo alla stagione agonistica, ma continua anche dopo. “Sono stato il primo al Sud a creare l’idea degli stage per i portieri. Poi col tempo ne sono venuti fuori tanti altri diretti da persone competenti, e questo mi fa piacere. Qualche stage, invece, viene gestito da chi non ha affatto esperienza. Non va bene improvvisare e pensare solo al business. Vedevo all’epoca che ce ne era uno autorevole a Chianciano, e mi sono chiesto cosa avessimo di meno al Sud rispetto a quella realtà, dal momento che qui abbiamo preparatori bravi ed affermati. Insomma, pensai che avevamo tutti gli elementi per proporre una idea simile, e ora questa idea va avanti da 10 anni e ne sono orgoglioso. A Pianura avrò 10 collaboratori al mio fianco oltre alla figura del massaggiatore che sarà Gennaro De Novellis. Insegniamo nuove metodologie tecniche ai portieri che parteciperanno, saranno circa 70 e potranno essere di tutte le età. Chi viene da noi lo fa per passione e per arricchire il proprio bagaglio tecnico. Io ricordo sempre un episodio che si verificò anni fa presso la struttura del Castello di Baia nella zona flegrea. Tenemmo uno stage lì ma avevamo solo uno spogliatoio a disposizione in quanto i locali erano ancora occupati dalla squadra di calcio del posto, la Sibilla Bacoli, impegnata nei play-off in serie D. Stavo quasi per rinunciare ma i ragazzi, ben 50 iscritti, mi spinsero a continuare decidendo di spogliarsi nelle loro auto. Una soddisfazione enorme”.
fonte: tuttomercatoweb