È stato presentato oggi a Milano, all’interno della mostra “Football Heroes”, il secondo Report “Calciatori sotto tiro”, a cura dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Calciatori, alla presenza di Damiano Tommasi (Presidente AIC), Gianni Grazioli (Direttore generale), Fabio Poli (Direttore organizzativo) e Pierpaolo Romani (coordinatore nazionale di Avviso Pubblico e responsabile dell’Osservatorio AIC).
Il Rapporto analizza i casi di intimidazioni, minacce e violenza subiti da calciatori professionisti e dilettanti nel corso della stagione 2014/15, esaminandone la provenienza geografica, culturale, sportiva e sociale, nonché la tipologia di episodi che, troppo spesso, sono catalogati come “effetti collaterali” del lavoro del calciatore.
“Alcuni passi avanti sono stati fatti” – ha detto Tommasi, come riportato in una nota dell’AIC. “Stiamo confermando l’introduzione di norme federali per rompere il «circolo vizioso» creatosi tra sconfitte, scuse, rese dei conti, minacce, ritiri, striscioni … violenze. Purtroppo l’elenco cronologico degli episodi da segnalare si è riempito anche quest’anno. Pisa, San Benedetto, Bergamo, Roma, Cagliari … senza geografia e senza categoria”.
Alcuni dati: gli episodi analizzati hanno riguardato nel 70% i calciatori professionisti e nel 30% i dilettanti; il 31% sono avvenuti in Serie A, il 4% in B, il 35% in Lega Pro, il 4% in D, il 18% in Eccellenza. Nel 29% dei casi hanno riguardato i singoli calciatori e nel 71% la squadra; le minacce o le violenze sono arrivate dai propri tifosi (71%) e principalmente dentro lo stadio (57%); le cause riguardano la sconfitta (62%), la retrocessione (24%) o il mancato raggiungimento di un obiettivo (14%). La regione più colpita è la Campania seguita dalla Calabria; al sud sono stati registrati più casi (48%) e la tipologia riguarda principalmente i danni (19%) e gli insulti (17%).
“I dati censiti sono stati presi da fonti aperte, quindi dai media” – ha specificato Romani – “da ciò che emerge manca certamente una cifra «oscura» di situazioni non denunciate per paura. Familiari dirigenti e procuratori molto spesso consigliano di non farlo per non avere conseguenze peggiori”.
“Dobbiamo abbattere prima di tutto la nostra diffidenza nel pensare che episodi di questo tipo siano normalità” – ha concluso Tommasi – “non possiamo dare per scontato che la violenza ci stia se un obiettivo non viene raggiunto. Anche questo contribuisce a svalutare il prodotto calcio”.
Nel report si possono quindi leggere i diversi episodi accaduti nel corso di questa stagione in Lega Pro:
> 21 marzo – Pisa: Tornati sconfitti dal derby contro la Lucchese, campionato di Lega Pro, alcuni giocatori del Pisa vengono aggrediti ed insultati da un gruppo di ultras che riescono a salire sul pullman della squadra appena giunto allo stadio Arena Garibaldi. L’allenatore Pillon si dimette.
> 29 marzo – Forlì: Al termine della partita di Lega Pro, Forlì-Ascoli, persa in trasferta da quest’ultima, i calciatori della società Ascoli Picchio si recano sotto il settore ospiti e vengono pesantemente contestati dai loro sostenitori. Vengono lanciati numerosi oggetti, uno dei quali ferisce all’arcata sopracciliare un calciatore della squadra marchigiana.
> 18 maggio – Benevento: L’auto del calciatore Thomas Som viene colpita da dei sassi lanciati da alcuni sconosciuti. Il parabrezza posteriore va in frantumi. La squadra è reduce da una sconfitta con il Como che l’ha estromessa dalla corsa alla Serie B. Nella stessa notte, ignoti lanciano due petardi davanti al Benevento store, negozio ufficiale della squadra, danneggiando le vetrine. Il Sindaco, Fausto Pepe, dichiara: «Teppismo, intimidazioni e ritorsioni non fanno parte della tradizione sportiva di Benevento. Gli ultimi episodi di violenza richiedono una condanna forte da parte della città».
> 24 maggio – Aversa [Ce]: Un gruppo di tifosi fa visita alla squadra durante gli allenamenti. Dalle tribune iniziano le contestazioni che, ad un certo punto, costringono i giocatori a ritirarsi negli spogliatoi. All’interno dei locali arrivano anche alcuni ultras. Volano insulti, spintoni e schiaffi. La squadra dell’Aversa Normanna, dopo l’ultima sconfitta contro l’Ischia, valevole per il campionato di Lega Pro, rischia la retrocessione in Serie D. Il Presidente della squadra, interpellato dai giornali, minimizza quanto accaduto.
> 30 maggio – Gubbio [Pg]: Nella notte tra il 30 ed il 31 maggio, l’auto del calciatore Davide Cais (della società Gubbio 1910 che milita nel campionato di Lega Pro) viene danneggiata dai tifosi della squadra davanti alla sua abitazione. Al termine della partita di play-out Gubbio-Savona, nel piazzale antistante lo stadio, la tifoseria eugubina aveva lanciato sassi ai danni delle auto dei calciatori.
> 1 giugno – Benevento: Durante la notte, ignoti entrano nello stadio Vigorito e distruggono i vetri della tribuna stampa, danneggiano i computer, una macchina da caffè e un frigorifero. Quest’ultimo viene lanciato sui gradoni delle tribune. Danneggiata anche l’insegna dello stadio, dedicato a Ciro Vigorito, fratello del patron Oreste che, nei giorni precedenti, ha comunicato di voler cedere la società.
fonte: tuttolegapro