Da oggetto misterioso a eroe. In una Foggia tornata a scoprirsi entusiasta per il calcio, Vincenzo Sarno si cuce addosso il ruolo di uomo-copertina. La sua doppietta, realizzata nei minuti finali del derby contro il Lecce, ha accorciato le distanze dai play off (delimitati proprio dai salentini) ed ha acceso la giostra dei sogni in casa rossonera.
A distanza di 24 ore ha ripensato a quello che ha fatto?
«Sono sincero, no. Ho dormito pochissimo, anche perché ho festeggiato la vittoria con la squadra: una buona cena e un po’ di musica. Di sicuro so che abbiamo fatto qualcosa di straordinario».
Che significato ha questa doppietta?
«Mi ha sbloccato. Aspettavo il gol da diverse giornate. Le buone prestazioni non sono mancate ma segnare ti dà qualcosa in più».
Quale dei due gol è stato il più bello?
«Sono entrambi belli, ma la punizione ha qualcosa in più. Ha sbloccato il derby al novantesimo. Mentre posizionavo il pallone pensavo: non mi ricapiterà mai più un occasione del genere, non devo sbagliare. Dopo il gol ricordo solo i brividi per l’urlo dello stadio».
E la corsa per abbracciare De Zerbi .
«Il tecnico mi ha fortemente voluto e mi sta aiutando a migliorare. Non sono mai stato un goleador ma lui mi sta aiutando a diventarlo».
Quindi gol dedicato al tecnico?
«Vorrei dedicarlo anche alla mia famiglia. Ai piccoli Emenuele (3 anni), Leonela (5 anni) e a mia moglie Angelica, da tre mesi in dolce attesa».
Migliorare la media gol potrebbe essere un passo decisivo per la sua carriera?
«Si ma attenzione, due gol con la maglia del Lanciano li segnai nella semifinale e nella finale play off. Ci valsero il passaggio in serie B»,
A proposito di B. L’ha già conquistata con le maglie di Lanciano e Virtus Entella. Quanto è lontano il Foggia da quelle squadre?
«Il gruppo è pronto».
Quali sono le insidie maggiori da qui alla fine del campionato?
«Hanno nomi precisi. Si chiamano Lecce, Salernitana, Benevento e Juve Stabia. I salentini hanno la forza per arrivare primi, ma noi ci saremo e lotteremo fino alla fine».
Obiettivo play off possibile?
«Si. E chissà, anche qualcosa in più. Fino a quando la matematica ce lo consentirà di sognare, noi sogneremo».
fonte: domenico carella – corriere del mezzogiorno