Finalmente insieme, l’uno accanto all’altro. Claudio Lotito e Marco Mezzaroma hanno assistito al match con il Messina per la prima volta in questa stagione, lanciando un segnale distensivo proprio in concomitanza del Natale: “Siamo uniti e compatti, come vedete”. Lotito è arrivato in ritardo, poco prima del gol vittoria di Bovo: “La partita –commenta il patron della Lazio- è stata vinta grazie allo spirito di sacrificio. Sono quelle gare che se non concretizzi le occasioni che hai, rischi di essere punito. Di palle gol clamorose ne abbiamo avute due con Calil ed una con Favasuli, sembrava nella stessa zona che sembrava fosse maledetta”. La Salernitana, con questo successo, ha chiuso il 2014 in testa mettendo una seria ipoteca sul titolo d’inverno: “Siamo primi ma il campionato non è finito. Bisogna mantenere questa umiltà, questo spirito di sacrifico. La testa è stata conquistata faticosamente dalla squadra e grazie al tecnico che l’ha messa sempre bene tatticamente bene in campo. Si è visto a Barletta –ammonisce il patron- quando nessuno pensava di poter perdere e invece abbiamo perso”. Con le squalifiche di Pestrin e Colombo che vanno ad aggiungersi a quelle di Trevisan, Nalini e Negro, la società potrebbe tornare sul mercato: “Ora possiamo valutare – spiega Lotito- le persone funzionali al nostro obiettivo e quelle che lo sono meno. Qualcuno ci ha chiesto di andar via, in quel caso li sostituiremo. Se saranno necessari degli avvicendamenti, non ci sottrarremo. In ogni caso –prosegue Lotito- le valutazioni vengono fatte di concerto da me e mio cognato, sentendo le necessità del direttore sportivo e dell’allenatore. Questa squadra
è competitiva visto che è prima, ma se ci sarà bisogno di qualche correttivo che vada ad essere un valore aggiunto, senza dubbio lo faremo perché dobbiamo abbandonare questo campionato sia per la qualità della piazza che per l’organizzazione della società.
La priorità –sottolinea il patron- è quella di preservare l’equilibrio di spogliatoio raggiunto dal gruppo, inserendo elementi che non lo vadano ad intaccare”. Lotito jr è diventato maggiorenne ma non è potuto essere all’Arechi, dove era atteso per ricevere un regalo dai calciatori, per impegni personali: “Fa piacere per il coro dedicatogli dalla curva sud, li ringrazio per questo. Mio figlio è molto attaccato alla Salernitana, tanto che prima di andare via stamane mi ha detto di dire alla squadra che doveva pensare a vincere che la targa gliela avrebbe fatta lui”. Lotito poi commenta la vicenda dei finanziamenti alle società di calcio da parte della Regione, che ha visto per il Napoli un contributo di 3 milioni e mezzo di euro e per la Salernitana di 140mila euro: “Non conosco le cifre –spiega il patron- ma la finalità penso sia costruttiva perché porta una ricaduta sulle rappresentanze locali. Penso che la Regione dovrebbe unire e promuovere alcuni territori, oppure riqualificarli. La loro iniziativa è da apprezzare e non da contrastare. Per quanto riguarda la Salernitana –continua Lotito- la società si attiverà per queste iniziative che danno ricadute importanti alle popolazioni attraverso il veicolo calcistico”. Infine una battuta sulla cornice di pubblico dell’Arechi, che ha visto la presenza di oltre 10mila spettatori: “Quella della tifoseria è la risposta che attendevamo, anche correlata all’importanza della squadra costruita. Sono una spinta in più alla squadra soprattutto –conclude Lotito- nei momenti di difficoltà”.
fonte: resport