Con il mister si schiera il presidente Verile. «Credo nella buona fede di tutti e nella lealtà di Roberto»
FOGGIA – Una giornata di squalifica per frasi blasfeme. È quanto disposto dal giudice sportivo nei confronti del tecnico del Foggia che ribatte. «In tanti anni di calcio – fa sapere mister Roberto De Zerbi – sono sempre stato attento a mantenere un comportamento leale e corretto con tutti. Pur vivendo la mia professione, prima da calciatore e ora da allenatore, con molto trasporto e grande passione, voglio difendere la mia immagine negando di aver pronunciato frasi blasfeme. Non credo alla malafede di qualcuno, e non voglio neanche passare come vittima, credo solo sia stato un errore di valutazione di parole. In questo inizio di campionato non ho mai protestato nè in campo nè attraverso gli organi di stampa nonostante decisioni arbitrali discutibili e soprattutto determinanti ai fini del risultato».
IL PRESIDENTE – In difesa del tecnico si schiera il presidente Fabio Verile: «Dopo aver subito in silenzio decisioni arbitrali quantomeno discutibili è triste dover constatare che il nostro allenatore è stato squalificato per aver pronunciato reiteratamente frasi blasfeme. Senza contare che dovremo fare a meno del nostro portiere titolare per una evidente svista arbitrale. Noi tutti e io per primo credo nella buona fede di tutti. Ma credo principalmente nella lealtà e correttezza di Roberto De Zerbi che mi ha riferito di non aver mai pronunciato frasi blasfeme. Un’altra svista! Da avvocato so che sarebbe una battaglia persa impugnare la sanzione irrogata prevista dal codice di giustizia sportiva proprio nel caso di specie. Da presidente del Foggia vigilerò affinché nessuno ostacoli il cammino del Foggia Calcio che ha dimostrato lealtà dentro e fuori dal campo di gioco. Da tifoso dico che la squalifica inflitta appare fuori luogo e inopportuna e che nonostante tutto. Domenica vinceremo. Tutti allo stadio!».
fonte: corriere del mezzogiorno