Mentre ancora si mastica amaro e si cerca nell’allenamento settimanale il modo più sicuro per sfogarsi in attesa dei prossimi novanta minuti, ecco che arriva come ogni mercoledì mattina la rubrica che TuttoLegaPro.com dedica al brutto della giornata appena trascorsa in Lega Pro: “Dietro la lavagna”.
Con sarcasmo e spesso con critiche al veleno, si punisce la squadra o il protagonista che si è contraddistinto per degli errori che vanno segnalati con il cerchietto rosso, un po’ come le note a scuola sul registro di classe.
> Lecce:
Ritornano ancora una volta i salentini in questa rubrica e lo fanno in maniera dirompente, come a voler smentire – con i fatti – tutto quello di buono che finora avevano fatto intravedere. Sabato in casa contro il Catanzaro, in una sfida dai colori sociali identici, la squadra di Lerda offre un primo tempo sontuoso in cui riesce a schiantare i calabresi, chiudendo la prima frazione sul 2-0. Il problema maggiore del calcio attuale è la voglia di non arrendersi mai che coglie chiunque scende in campo. Se un tempo un doppio vantaggio veniva recuperato una volta su dieci, adesso la forbice si è ridotta molto. Ed il Lecce è incappato in una ripresa dove ha permesso al Catanzaro – ancora fresco di shock post Moriero – di fare il bello e il cattivo tempo, riuscendo alla fine a trovare un pareggio che dopo i primi quarantacinque minuti neanche il più ottimista dei tifosi calabresi seduto sconsolato nel settore ospiti del “Via del Mare” avrebbe potuto pronosticare.
I cali di tensione si possono accettare, fanno parte del gioco, ma in un collettivo come quello salentino è impensabile farli durare tutta una ripresa, consentendo ad un avversario alle corde, di rianimarsi e trovare un pareggio che se non sa di miracoloso, ci va molto vicino. Ci sono stati momenti nel secondo tempo in cui nell’area di rigore del Lecce sembrava ci fosse un topo che gironzolava negli ultimi sedici metri, creando il panico, mentre non c’erano altro che i giocatori del Catanzaro a cui non pareva vero di poter rimettere in sesto una partita che rischiava di diventare una waterloo.
DEPRESSIONE GIALLOROSSA
fonte: tuttolegapro