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8 Luglio 2025
Serie B

Lega Pro…tagonisti: la bellezza di una giocata si nasconde nei dettagli

Con l’età i movimenti diventano un po’ più lenti. Non necessariamente correndo in avanti, quanto piuttosto nell’invertire la corsa. Ci siamo passati tutti, ci è passato Pete, ci sono passato io, e ora tocca a Roger. E quando si cominciano a perdere frazioni di secondo qua e là, alla fine si sommano e fanno male. Così gli scambi decisivi non si vincono più e come lei sa, il risultato dipende da pochi punti di differenza. Tuttavia stiamo parlando di Federer, che ha vinto più di chiunque altro. Magari per lui le cose andranno diversamente. Secondo me è lui il più grande dell’era del professionismo, davanti a Pete. Nell’era del dilettantismo il migliore fu Rod Laver.

Ivan Lendl : un grandissimo del tennis mondiale ha aperto questo nuovo appuntamento con i “Lega Pro…tagonisti”, angolo che non solo anticipa l’inizio di un nuovo week end calcistico in Lega Pro, senza dimenticare di dare il giusto risalto al bello che lo scorso turno ha saputo regalarci la giornata di campionato.

> Roberto Floriano (Barletta):

Allo stadio “Pinto” di Caserta un lampo, un tocco e il prezzo del biglietto è valso la spesa. Il tocco con cui Roberto Floriano mette nelle condizioni il compagno Palazzolo di battere Fumagalli portando il punteggio sul parziale di 1-1 vale come un’esibizione di Paul McCartney all’Arena di Verona. Il movimento del furetto con la maglia numero sette, incurante degli avversari che lo pressano, gli permette di temporeggiare quella frazione di secondo che magistralmente ha saputo spiegare quel genio di Ivan Lendl nella citazione settimanale che utilizziamo per aprire questo spazio del venerdì mattina. Quel lasso di tempo utile a Palazzolo di arrivate un corsa ben coordinato e pronto alla conclusione letale per il portiere dei falchetti.

FIRMA D’AUTORE

> Adriano Montalto (Martina):

Si dice che un giocatore per dare il meglio di sé abbia bisogno di stimoli esterni che vadano a colpire quegli angoli nascosti della sua psiche, capaci di tirar fuori quell’adrenalina giusta. Il fenomeno sembra prendere piede anche nel calcio e la figura dello psicologo appare nell’organigramma di alcuni club. Si dice che porti giovamento. Siamo ancora vecchio stampo: l’unico addetto a questo è l’allenatore. Ma noi siamo “vecchi” e non riusciamo (vogliamo?) ad adattarci ai tempi.

Ci sono anche fattori inaspettati – come nel caso di Adriano Montalto, giocatore del Martina – che aprono voragini capaci di creare un terremoto calcistico, abbattutosi in tutta la sua irruenza domenica pomeriggio al “Tursi” contro l’Aversa Normanna.

In settimana il ragazzo aveva subìto una pesante contestazione da parte dei tifosi biancoazzurri e nella partita contro i granata ha risposto come dovrebbe un professionista ogni domenica: segnando. Nessun proclama o parole gettate al vento: facendo il suo dovere.

Nel caso di Montalto, il giocatore non si è limitato a fare un gol, ma ha fatto “hattrick”: tripletta. Tre reti capaci di sanare un rapporto che poteva deteriorarsi del tutto.

Peccato soltanto che in Italia non ci sia la moda di portarsi il pallone a casa. Noi siamo “vecchi” e non vogliamo adattarci ai cambiamenti, ma siamo in buona compagnia. In questo caso, aggiungiamo il “purtroppo”.

LA DURA LEGGE DEL GOL

fonte: tuttolegapro

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