Continua lo spezzatino (indigesto) a governare i fine settimana degli italiani e la nostalgia del “tutti alla stessa ora” non va mai via. Chiamateci noiosi, ma quel senso di appartenenza ci assale ogni qualvolta ci imbattiamo negli orari delle partite del prossimo turno di campionato.
La sensazione di smarrimento viene alleviata da i “Dietro la lavagna”, la rubrica che ogni mercoledì punisce i protagonisti in negativo dello scorso fine settimana.
> Messina:
Momenti difficili per il Messina che in in otto giorni ha dilapidato tutta la fiducia che la tifoseria aveva riposto nei propri beniamini con tre sconfitte di fila, Matera e Casertana in casa e Paganese in trasferta, arrivando ad incassare in soli duecentosettanta minuti quasi gli stessi gol che ha subìto nelle venti partite dello scorso campionato: 15 allora, 11 solo nelle ultime tre partite.
Perdere nel calcio ci sta, fa parte del gioco, ma se dopo lo 0-5 contro il Matera, i tifosi avevano incitato la squadra come se vincesse, dopo la debacle interna contro la Casertana le cose sono cambiate e i fischi non hanno risparmiato nessuno. Dirigenza compresa.
I problemi di natura psicologica sembrano un motivo valido per uno strizzacervelli, non di certo per un allenatore che all’improvviso sembra predicare nel deserto, con i suoi uomini che non appena vanno in svantaggio dimenticano di saper giocare a calcio. A nulla sono servite le strigliate del leader della squadra, Giorgio Corona, il quale aveva scosso l’ambiente con parole importanti: “Ancora qualcuno non ha capito cosa vuol dire indossare la maglia del Messina, sta a noi anziani farlo capire ai più giovani”.
A proposito di problemi, domenica arriva il Lecce. Per la serie: i guai non finiscono mai. Forse.
LA BANDA DEL BUCO
fonte: tuttolegapro