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11 Luglio 2025
Blog Cuore Rossonero

Foggia, pronti al riscatto!

DI PEPPINO BALDASSARRE – Perdere a Benevento ci può anche stare, regalare, però, assolutamente no. Avrebbe dovuto resistere almeno un quarto d’ora il FOGGIA agli attacchi sanniti per iniziare a sperare in qualcosina, invece no. Chissà perchè Narciso ha schiaffeggiato un pallone diretto sul fondo o tuttalpiù al settore di sinistra del fronte d’attacco beneventano mandandolo, anzichè in calcio d’angolo, proprio sui piedi di Alfageme che, a porta vuota, non ha perdonato. Mistero, così come è un mistero dove si trovasse Grea nella ripartenza giallorossa sette minuti più tardi. Insomma, il Benevento di Brini alle ore 16:20 del 21 settembre 2014, ha iniziato l’allenamento in vista della trasferta di Aprilia di mercoledì pomeriggio contro la capolista Lupa Roma, ben conscio che il FOGGIA della diarchia De Zerbi-Brescia a stento avrebbe tirato in porta. Di per sè il Benevento è una corazzata ma, se poi l’affrontiamo in pattino, anzichè con un MAS o con palombari armati di maialino che, rispettivamente, lutti addussero ad asburgici e britannici nelle due guerre mondiali affondando corazzate, beh certamente spianiamo la strada ai sanniti che non possono mica preoccuparsi di Grea, Curcio, Sicurella e Leonetti! Quanto a noi rimpiangere Quinto, Agostinone e D’Allocco la dice lunga sull’inconsistenza del centrocampo foggiano.

Dicevamo, perdere a Benevento come a Lecce, Catanzaro e Salerno ci può e ci deve stare per chi deve salvarsi, anzi la salvezza si centra tranquillamente con nove sconfitte in trentotto gare. Il guaio grande è stato non battere il Melfi, quella partita è costata due punti preziosi. Non solo, dopo una settimana il Catanzaro ci ha pure fatto vedere come si fa. In classifica teniamo sotto ancora sei squadre ma dobbiamo ripartire assolutamente. Chi si ferma è perduto e contro l’Aversa Normanna urge la vittoria. Sappiamo bene che i campani in trasferta segnano eccome: due reti a Caserta, tre a Salerno, addirittura quattro al FOGGIA di Padalino pochi mesi fa. Come siano stati ripescati resta un mistero, visto che già l’anno prima avevano usufruito di analogo trattamento ma si sa: fatta la legge, trovato l’inganno. Contro l’altra ripescata il FOGGIA ha già vinto, deve bissare il successo ma attenzione: quello che dopo due giornate era il migliore attacco del girone, ora ha le polveri bagnate da oltre 180 minuti. A dire il vero nel frattempo poche sono state pure le parate dei portieri avversari che si contano con le dita di una mano sola. La diarchia è bravissima nel caricare e motivare i rossoneri ma non è altrettanto all’altezza della situazione allorquando bisogna rimediare a qualcosa che va storto.

Ora viaggiamo ad una media di un punto a partita, la proiezione su 38 gare è di 38 punti che, grazie al punto di penalizzazione, non basterebbero per il sestultimo posto quindi si deve rimediare. Senza penalizzazione la media sarebbe di 1,25 con proiezione a 47,5 anche questa da retrocessione. Giocare infrasettimanalmente offre l’occasione per un pronto riscatto ed il FOGGIA non può perdere il terzo treno consecutivo che gli passa davanti. Era partito bene, poi ha sciupato molto a Cosenza contro una compagine in piena crisi e contro il Melfi dove non ha avuto la forza di segnare. Martina, Cosenza e Melfi sono tre delle sole sei squadre che il FOGGIA precede in classifica. Le altre si chiamano Ischia, Paganese ed, appunto, Aversa Normanna: “INTELLIGENTI PAUCA!”

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