Finalmente una bella notizia. Serie B e Lega Pro hanno sottoscritto l´ accordo sulla ripartizione dei diritti televisivi. Finalmente ha prevalso il buon senso. Alla Lega Pro spettano circa 23,5 milioni di euro all´ anno, per i primi due anni, salvo un correttore al rialzo (in favore della terza serie) ove l´ ammontare complessivo, dei citati diritti, dovesse essere aumentato nel prossimo futuro. Alla resa dei conti, la dura presa di posizione di Macalli ha sortito un esito positivo. Anche i detrattori più accaniti (non se ne voglia il buon Mario, più a torto che a ragione, tutti ne abbiamo) debbono rendergli merito per il risultato ottenuto.
Ora le tante Società con le “casse” in carenza di ossigeno potranno tornare a respirare. Una notizia di non poco conto. Un bel sollievo con l´ avvicinarsi di scadenze perentorie e di nuove norme riguardanti l´ iscrizione al prossimo campionato.
A tal proposito le direttive della lega Pro sembrano indirizzate verso una selezione di profilo elevato. Trapela la volontà di non fare sconti a nessuno. Una deroga, in attesa di tempi migliori, dovrà essere tuttavia concessa per alcune casi strutturali. Tanti stadi sono obsoleti nella massima categoria, figuriamoci in terza serie.
Di sicuro saranno comunque privilegiate, anche nel caso degli inevitabili ripescaggi (Nocerina docet), le Società che garantiscono una autonomia economica di accertato spessore.
L´ attuale situazione di classifica penalizza, ad esempio, il Castel Rigone. Con interpretazione personalissima, ritengo che vedere la Società della ridente cittadina umbra, appollaiata sulle rive del Trasimeno, relegata tra i dilettanti, rappresenterebbe una grave perdita per il calcio professionistico. Vuoi per le capacità manageriali applicate alla sua gestione, vuoi per la solidità finanziaria palesata dalla proprietà e, non ultimo, per il meraviglioso messaggio di fair play elargito, a piene mani, nel corso della stagione che sta per chiudersi. Staremo a vedere.
Un argomento di grande attualità quello dei ripescaggi. La scarsa qualità di alcuni dirigenti emerge nel tentativo (puerile) di scaldare gli animi dei tifosi delusi nelle loro aspettative con la pronuncia di quella parola magica. Tranquilli saremo ripescati, è il loro motto. Mancate promozioni dalla categoria inferiore o infelici retrocessioni decretate dal campo offrono il fianco a promesse illusorie.
I play off della serie D vengono inopinatamente propinati, da taluni, come il toccasana riparatore delle proprie carenze di gestione finanziaria e sportiva. Un discorso per gonzi. Millantando la conoscenza di regolamenti forse mai letti e conosciuti.
Già lo scorso anno fu basilare la disponibilità economica. La riammissione in prima divisione “costava”, allora, 1,4 milioni di euro. Tra liquidità, fideiussioni e 200 mila a fondo perduto. Quest´ anno quel valore potrebbe essere incrementato.
La tradizione, il bacino d´ utenza e la classifica dei play furono definite componenti secondarie.
Immaginarsi nell´ immediato futuro con la forbice ristretta imposta dalla riforma dei campionati e con volontà selettiva, manifestata a più riperese, dei vertici della Lega.
Domenica, per intanto, si gioca l´ ultima di campionato. Il pensierino della sera non può trascurare il ripetersi, a ogni fine stagione, di determinate situazioni di imbarazzo. Del resto se il banco scommesse, che tiene monitorata la situazione, chiude le porte a “certe” partite, una ragione dovrà pur esserci. A pensar male si fa certamente peccato, ma alle volte…
fonte: tuttolegapro