La Digos riprende alcuni tifosi con le telecamere
Scritte dell'”Angelini”, il questore Barboso: “Intimidazione”
Promette di essere massima l’attenzione che la Questura e le forze di polizia riserveranno nei confronti del pubblico dello stadio “Guido Angelini”, in particolare dei tifosi della curva, in occasione della gara di domenica prossima tra i neroverdi ed il Foggia.
Causa scatenante dell’allerta, manco a dirlo, la scritta “Noi c1 crediamo… che alla fine vi meniamo” con croci di contorno, presumibilmente opera di alcuni ultras, che è stata rinvenuta martedì pomeriggio sul muro esterno dello stadio, rimossa poi dagli operai del Comune il giorno successivo.
“Scritte intimidatrici”, come le ha definite, senza troppi giri di parole, il questore di Chieti Filippo Barboso, cui ha fatto seguito, nella giornata di mercoledì, una visita alla squadra di una quindicina di tifosi che, a quanto risulta, hanno impedito lo svolgimento della seduta di allenamento, ripresi in volto dalle telecamere dellaDigos. Uno di questi, inoltre, sarebbe un cosiddetto “attenzionato speciale”.
L’accaduto potrebbe avere ora un seguito in termini di provvedimenti punitivi, ma intanto Barboso, che tra circa un mese lascerà la Questura teatina, ha inteso lanciare direttamente un monito ai supporters neroverdi: “Per ora non andiamo oltre, anche se quanto ha avuto luogo non può trovare posto in un contesto sportivo. Le manifestazioni di dissenso sono legittime ma non devono sfociare nella violenza gratuita, per cui invito la tifoseria a tenere in occasione della partita di domenica un comportamento maturo e civile, nonché di vicinanza alla squadra”.
fonte: chieticalcio
Domenica l’ultima chiamata per le residue chance di salvezza
Obiettivo la vittoria sperando in buone notizie da altri campi
Mancano poco meno di 48 ore all’ultima giornata della stagione, nella quale saranno emessi gli ultimi verdetti, e nella quale il Chieti sarà chiamato a giocarsi le ormai residue chances di raggiungere gli spareggi salvezza nello scontro casalingo contro il Foggia, già salvo da tempo e fuori da qualsiasi discorso per i primi quattro posti.
Il pesantissimo poker subìto a Caserta, unito ai risultati conseguiti dalle dirette concorrenti, non ha ancora condannato i neroverdi alla retrocessione diretta, ma di certo lascia loro possibilità ormai ridottissime. Nemmeno un eventuale successo contro i satanelli potrebbe da solo essere sufficiente alla compagine teatina per accaparrarsi un posto nella griglia play-out ed, eventualmente, giocarsi lì la salvezza: ad esso, infatti, dovrebbero unirsi risultati favorevoli da altri campi.
Nello specifico, il Chieti, piazzato al 15° posto con 39 punti, dovrà vincere e sperare che facciano altrettanto la Casertana sul campo del Tuttocuoio (41 punti), il Messina in casa contro il Martina (42), il già retrocesso Castel Rigone anch’esso sul terreno amico contro il Sorrento (42). Molto difficile, invece, che il fanalino di coda Gavorrano vada a far risultato in casa dell’Aversa (40) Normanna, mentre presenta più di un’incognita lo scontro diretto tra Arzanese (40) ed Aprilia (41).
Realisticamente, appare alquanto complicato che tutte le dirette concorrenti incappino in risultati favorevoli ai neroverdi, ma i ragazzi di Pino Di Meo sono chiamati a giocare alla morte quantomeno per provarci, mettendo da parte le polemiche ed il clima tutt’altro che rilassato che circonda la squadra in questi giorni, dopo il “malcontento” espresso in maniera più che esplicita dagli ultras (“Noi c1 crediamo… che alla fine vi meniamo”, la scritta rinvenuta martedì – e rimossa l’indomani – sulla facciata esterna della tribuna del “Guido Angelini”, ed i tifosi che hanno interrotto l’allenamento di mercoledì mattina) e dopo le dichiarazioni colme di incertezzarilasciate in settimana dal presidente Walter Bellia, che ha affermato di accusare sempre maggiori difficoltà nel sostenere da solo il club.
I giocatori, intanto, proseguono gli allenamenti a Bucchianico, per preparare al meglio la partita. Mister Di meo potrà contare nuovamente su Gaeta, ma dovrà fare a meno degli squalificati La Selva, Di Filippo e Giorgino.
fonte: chieticalcio
Il presidente Bellia amareggiato per la contestazione
Il Presidente della Chieti Calcio Walter Bellia, in merito al difficile momento che sta vivendo il sodalizio NeroVerde, nel pomeriggio ha rilasciato una lunga intervista per ChietiCalcioTv.
In merito invece agli episodi di ieri pomeriggio con la contestazione nei confronti della squadra, il Presidente ha dichiarato: “Sono amareggiato per l´epilogo di questo campionato, anche se l´ultima parola deve essere ancora scritta ed i conti li faremo a partire da lunedì 5 maggio. Sono il primo ad essere deluso per come sono andate le cose. Il Chieti non doveva retrocedere. Purtroppo la contestazione dei tifosi, in questo scenario inatteso, va compresa per quanto le modalità possano essere discutibili perchè con la sconfitta di Caserta giunta al termine di una prestazione sconcertante abbiamo perso tutti, io per primo che sono il Presidente di questa società. Presidente che, nelle difficoltà e tra tanti errori commessi e che ammetto senza alcun problema, ha sempre agito in buona fede e con un unico obiettivo: il bene del Chieti. Accolgo con gioia l´intervento del direttore Ghirelli che ringrazio per la vicinanza e per l´attestato di stima mostrato, a conferma che di sacrifici ne ho fatti tanti e sono disposto a farne altri affinchè presto il Chieti possa tornare a spiccare il volo perchè Chieti ed il Chieti non meritano la retrocessione”.
Fonte: chieticalcio.com
Il dg Ghirelli: “Inaccettabile quanto successo a Chieti. Mai cedere ai delinquenti”
In merito alla macabra protesta contro il Chieti [LEGGI QUI, ndr], Francesco Ghirelli, Direttore Lega Pro, ha dichiarato: “Assurdo, inaccettabile quello che succede a Chieti. Non sono tifosi, non sono sportivi, sono delinquenti ignoranti. Ma lo sanno che in un campionato c’è chi perde? Lo sanno che i presidenti mettono soldi? In questi anni, ho visto i sacrifici del Presidente Bellia, ho ascoltato i tentativi per avere ossigeno, ho capito la passione che mette, ho sentito il dolore quando le cose andavano male”.
“Il calcio deve ritrovare “il limite” – ha continuato Ghirelli – e non tutto è consentito e guai a dare giustificazioni. I veri tifosi soffrono e non offendono la propria città e non fanno violenza, sanno che si vince, ma si può anche perdere e retrocedere. Guai ad accettare diktat, perché si cede ai delinquenti”.
fonte: tuttolegapro
Macabra protesta dei tifosi allo stadio: minacce, croci e lumini contro i calciatori
La squadra non si è potuta allenare.
“Noi C1 crediamo che alla fine vi meniamo”. È il messaggio dei tifosi del Chieti comparso stamattina all´esterno dello stadio Angelini, insieme ad undici croci (disegnate con una bomboletta spray) e undici lumini. Scritte macabre che si riferiscono al delicato momento della squadra di Pino Di Meo, ad un passo dalla retrocessione in Serie D. Domenica potrebbe non bastare battere il Foggia (in casa) per salvare la categoria. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l´indecorosa prova di Caserta.
fonte: tuttolegapro
Il Chieti ha alzato bandiera bianca?
Le grandi motivazioni della vigilia, sia pure più volte ribadite e fin troppo evidenti, non sono bastate al Chieti, che in quella che era da tutti ritenuta la “partita della vita” è stato sonoramente sconfitto per 4-0 dalla Casertana.
Una “non partita”, sostanzialmente, quella disputata dai neroverdi, in balìa dell´avversario per tutti i 90 minuti, forse rimasti con la testa sul pullman, o più probabilmente sopraffatti sotto il profilo psicologico dall´eccessiva importanza della gara e, soprattutto, dalla partenza sprint dei campani, sul 2-0 già dopo 12 minuti, che hanno dal canto loro dimostrato di non avere alcuna intenzione di fare sconti a nessuno.
Una batosta che, di fatto, appare come un segnale di resa della truppa di Pino Di Meo, il cui ritorno in panchina evidentemente non ha sortito effetto alcuno sulla psicologia della squadra, che già da tempo, del resto, era parsa in evidenti difficoltà sia fisiche che mentali. Eloquenti, del resto, le parole del capitano Marco Guidone a fine gara: “Abbiamo buttato una partita…”.
La disastrosa sconfitta di Caserta è stata quindi solo l´ennesima e più plateale dimostrazione della fragilità della compagni teatina, evidentemente incapace di far valere le proprie motivazioni in momenti di particolare pressione, un grave difetto per una squadra all´inseguimento della salvezza.
Un obiettivo, quello della salvezza, che appare ormai davvero appeso ad un filo: nemmeno un eventuale vittoria contro il Foggia potrebbe infatti bastare a centrare i play-out, ultimissima chance di agguantare la Lega Pro unica della prossima stagione.
Troppi risultati dovrebbero incastrarsi con un eventuale successo dei teatini, e francamente appare, se non impossibile, quantomeno difficile che tutte le dirette concorrenti commettano un harakiri simultaneo. Ma è d´obbligo attaccarsi ad una speranza, per quanto flebile.
Fonte: abruzzo24ore.tv
Casertana-Chieti, le voci dagli spogliatoi
L’allenatore della Casertana, Guido Ugolotti, è felicissimo perché la sua squadra non lo ha tradito e ha ben figurato ieri contro il Chieti, che ha subìto 4 gol dai falchetti: “Noi siamo dei professionisti, punto e basta. Il rapporto che abbiamo io e i giocatori è da professionisti, di conseguenza non ci sono cali di tensione. Se abbiamo sbagliato è stato perché gli avversari sono stati più bravi di noi, perché abbiamo fatto degli errori, ma siamo riusciti a recuperare e a crederci. Abbiamo centrato un traguardo storico e vogliamo divertirci fino alla fine. Dobbiamo giocare con la mente libera: abbiamo una buonissima classifica, andiamo a giocarci l’ultima partita e poi vediamo. Quando si ha una classifica come quella del Chieti, è chiaro che al primo gol incassato il mondo caschi un po’ addosso a chi lo subisce. Noi dobbiamo essere liberi mentalmente, abbiamo fatto un campionato straordinario, abbiamo fissato un record di risultati utili consecutivi, abbiamo riportato Caserta dopo tanti anni in un calcio importante, quindi, perché dovremmo giocare con la testa bassa? Dobbiamo giocare come abbiamo fatto nel primo tempo. Ero preoccupato perché avevamo alcuni giocatori fuori, ma chi ha giocato si è fatto trovare pronto”.
Marco Guidone, attaccante del Chieti, appare stupito per come gli abruzzesi sono stati battuti al Pinto di Caserta. “Non so cosa sia successo: abbiamo avuto dieci-quindici minuti di follia. Eravamo venuti a Caserta pronti per giocare la partita della vita perché dovevamo assolutamente vincere, invece abbiamo buttato via tutto. Abbiamo fatto il contrario di quello che avevamo preparato in settimana, perché non siamo stati quasi mai pericolosi, tranne un mezzo tiro in porta nel primo tempo… Secondo me non siamo stati proprio in campo. C’è poco altro da dire: sono state dette già troppe cose e ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità”.
Agodirin Kolawole Oyelola, noto semplicemente come Kola, ha realizzato due gol e ora punta alla qualificazione alla finale di Supercoppa con la Casertana: basterà un punto con il Tuttocuoio e i falchetti avranno vinto il campionato. “Sicuramente una bella chiusura in casa per noi: ho parlato con i compagni di squadra e gli ho detto che a me manca la Supercoppa tra i miei trofei. Magari se vinciamo festeggiamo. Sono contento per quello che abbiamo fatto. La doppietta? Quando sbaglio partita, paradossalmente la butto dentro, quando va bene non ci riesco… Sono contento perché mio figlio ha compiuto gli anni da poco. Il mio futuro? Ho ancora un anno di contratto, c’è da capire se la società è interessata ad andare avanti con me. Nel mondo del calcio cambia tutto: l’anno scorso avevo ottenuto già una promozione con il Latina, però non sono rientrato nei piani tecnici dell’allenatore, che era Auteri, ed è per questo che sono rimasto a piedi. Tra parentesi sono contento che il Latina si trovi ai vertici in Serie B, comunque mi sono sacrificato molto per loro e si è creato un ottimo rapporto anche con la società, tanto che il presidente ancora oggi mi chiama per salutarmi. Ma sono veramente contento di essere passato alla Casertana: potevo anche andare a Salerno”.
Francesco Alvino, centrocampista esterno della Casertana, ha realizzato il gol del 3-0 sul Chieti e spera di poter continuare a far parte di questo gruppo anche nel futuro: “Non credo sia stata positiva solo la mia prestazione, ma quella di tutta la squadra. Volevamo vincere e ci siamo riusciti. Dopo dieci minuti siamo andati già sul due a zero e abbiamo giocato con la mente più libera, quindi certe giocate sono venute meglio. Però siamo contenti, domenica prossima andremo a giocare sul campo del Tuttocuoio e speriamo di cogliere almeno un punto, anche se non ci accontenteremo, perché andremmo a giocare la Supercoppa di Seconda Divisione, un traguardo al quale teniamo molto. L’importante è che la squadra abbiamo raggiunto l’obiettivo della promozione. È ovvio che sono a Caserta dall’anno scorso, ma il discorso sul mio futuro va fatto a fine campionato, magari dopo la Supercoppa. È ovvio che i matrimoni si fanno in due. ”.
Ivano Giordano, ex calciatore della Casertana che raggiunse la B nel 1991, ha parlato in sala stampa dopo la partita Casertana-Chieti, a proposito della sua presenza in uno stadio che l’ha visto protagonista: “Ci tenevo a vedere la partita perché Caserta merita. La Casertana meritava la mia presenza, se sono qui sono venuto con il cuore: non ho mai dimenticato gli anni fantastici che ho trascorso a Caserta. Ho visto una partita in cui la Casertana, che era già promossa, ha giocato bene. Mi aspettavo un Chieti più vivace, ma ho visto la Casertana giocare come se avesse bisogno di punti a tutti i costi, e questo è un po’ il bello del calcio, vuol dire che è un merito della società e dello staff tecnico. Mi sono emozionato vicino ai miei figli: ventitré anni, quando la Casertana vinse il campionato, mia figlia aveva otto mesi e feci la foto con lei in campo, perciò ho dei ricordi ancora vivi”.
fonte: tuttolegapro