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23 Giugno 2025
Serie B

Aversa Normanna, Russo: “Puntiamo a vincere questi spareggi”

Giovanni Russo ha potuto far parte della rosa della Nocerina nel girone d’andata e anche in parte di quello di ritorno, ma poi c’è stata la separazione e il passaggio del calciatore all’Aversa Normanna. Lui non è stato tra i più danneggiati perché ha trovato squadra già in gennaio trasferendosi in Seconda Divisione, ma l’esito del campionato della Nocerina è stato del tutto negativo. Come Russo racconta, però, non tutto è da buttare: il rapporto con lo staff tecnico e con il dg Pavarese è stato armonico.

“Diciamo che è stata un’esperienza positiva quella di Nocera, perché sono rientrato a fine ottobre dopo un infortunio al ginocchio e mister Fontana mi ha dato la possibilità di giocare. Dispiace molto per quello che è successo alla società, ma è un discorso che va fuori dal calcio. Mi sono trovato bene con tutto lo staff, anche con il preparatore Giglio”.

Si potevano evitare quei due cartellini rossi consecutivi? Non capita spesso di vedere un portiere espulso per due partite di seguito…

“La prima espulsione contro il Lecce non c’era: posso metterlo per iscritto, difatti Doumbia mi ha chiesto scusa negli spogliatoi, comunque la regola in sé per sé andrebbe riveduta; invece contro il Perugia era più difficile evitare di fare fallo perché Fabinho aveva un passo velocissimo e io mi sono messo davanti. Su Fabinho c’erano effettivamente rigore ed espulsione”.

Poi però lei è andato via, all’Aversa Normanna, forse aveva avuto il sentore che la Nocerina potesse essere espulsa?

“No, io stavo giocando, poi però dopo quello che è successo a seguito dei fatti di Salerno la Nocerina non ha più giocato. Quindi ho capito subito che era il caso di fare questa scelta. Comunque voglio ringraziare il direttore Pavarese che mi ha aiutato molto, dicendomi che poteva accadere qualcosa di serio, quindi mi sono potuto muovere prima per poter continuare a giocare. Devo ringraziare tutta la Nocerina per questo”.

Comunque è stato un campionato in cui i valori sono stati rispettati?

“Ho sempre detto che il Perugia avrebbe vinto il campionato, infatti così è stato; mi è piaciuto tanto il Pontedera che per un paio di mesi ha comandato anche la classifica ed è stato una sorpresa”.

C’è una novità che riguarda i play-off con quarti di finale a gara unica, e in caso di pareggio si andrà sui rigori. Le piace questa formula?

“Sì, mi piace. Potrei dire che il primo anno con la Nocerina giocammo i play-off contro il Latina, perdemmo 1-0 sul loro campo, e dato che all’andata avevamo vinto noi con lo stesso punteggio magari sarebbe stato giusto andare ai rigori e non essere eliminati solo per il peggiore piazzamento in classifica”.

La giornata più triste del calcio nocerino è stata quella del 10 novembre, Salernitana-Nocerina. Lei tra i diciotto non c’era: qual è il suo ricordo?

“Ero in tribuna perché ero il diciannovesimo convocato. C’era Gragnaniello in porta, lui aveva una fasciatura alla testa ma poteva giocare, però fui convocato pure io per precauzione. Sono andato in tribuna e rientravo dall’infortunio. Fu una sofferenza osservare la scena dalla tribuna, ero lì con i miei compagni e ho sofferto anche io come loro. Mai e poi mai avrei voluto che succedesse quello che è accaduto: tutti gli Organi preposti ci dovevano dare una mano”.

Lei è romano, quindi viene proprio da un’altra cultura calcistica. Forse in Campania non siamo predisposti a campanilismi e rivalità varie?

“Per come la vedo io il tifo campano è molto acceso, è ‘di cuore’. Invece a Roma solo la Roma e la Lazio sono seguitissime. Appena mi è stato detto che c’era la probabilità di firmare per la Nocerina io ho detto di sì, perché il tifo è bello da vedere. La tifoseria mi ha voluto bene fino all’ultimo, e questo è il ricordo che mi rimarrà. Però, alle volte quando succedono degli episodi spiacevoli quelli non avvengono per colpa di tifosi di cuore”.

La sua sfida è con l’Aversa Normanna: gli spareggi con il Tuttocuoio. Noi li chiamiamo spareggi perché per chi li guarda dal basso appaiono come play-out, per chi li guarda da più su sono play-off.

“Anche io li vedo come spareggi in senso generale, trovo che sia giusto. Speravamo di poterci arrivare: da quando sono arrivato, nella mia prima intervista avevo detto che quello che volevo fare era contribuire alla promozione della squadra alla Divisione Unica. Non ci siamo ancora riusciti ma non abbiamo mollato: abbiamo dato tutti noi stessi, abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e ce l’abbiamo fatta. Come organico siamo una buona squadra, e puntiamo a vincere questi spareggi”.

fonte: tuttolegapro

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