La quiete dopo la paura. L’Arzanese si rimette in moto rimossi gli affanni di Sorrento. E lo fa con rinnovato entusiasmo, consapevole che fermarsi adesso sarebbe una colpa grave più che un’opportunità persa. Che il bello comincia proprio ora perché resta da dominare l’ultima curva prima del traguardo. Quella più dura e affascinante, quando allo Ianniello di Frattamaggiore arriverà il Tuttocuoio nella finalissima d’andata per la promozione nella Lega Pro unica. Nel gruppo c’è la giusta tensione agonistica ma anche tanta voglia di scherzare. Lo si vede soprattutto dalla partitella finale a ranghi misti che chiude un corposo lavoro atletico con esercizi finalizzati a tenere vive velocità e forza esplosiva dei singoli. Al De Rosa ci sono anche cinquanta tifosi che accolgono con entusiasmo il rientro a casa della truppa di Marra dopo la fatica in costiera. E poi c’è il presidente Umberto Serrao, seduto in panchina al fianco del ds Costagliola, che osserva con occhio vigile i lavori dei suoi ragazzi. “Ma lo spavento a Sorrento è stato grande – ci dice -. Non mi aspettavo un primo tempo così. Eravamo impauriti e timorosi. Ho avuto paura, lo ammetto, avevo brutti presentimenti. Poi quando è stato espulso Patti nella ripresa, ci siamo paradossalmente ricompattati. La dea bendata ci ha dato una mano nell’occasione di Innocenti ma direi che questa fortuna ce la siamo guadagnata. Però sapevamo che il Sorrento era un avversario ostico. Temevano soprattutto Maiorino che poi è stato tra i migliori”.
Per una campana che sogna, altre due dicono addio ai professionisti. Un vero peccato.
“Mi dispiace molto per Sorrento e Aversa Normanna. Anche perché a mio avviso avevamo tutte e tre valori tecnici equivalenti”.
Tempo fa suo fratello Ciro disse che la rinascita dell’Arzanese è cominciata col ritorno del preparatore atletico Tommaso Bianco. Lei è di questo parere?
“Bianco è stato molto importante ma è stato fondamentale tornare ad allenarci a casa nostra. Si è trattato di un fattore non trascurabile. I tifosi infatti ci sono più vicini e anche i giocatori si sentono maggiormente a loro agio e non più come ospiti. Ci siamo allenati su tanti campi, dal Barassi a Secondigliano al Vallefuoco di Mugnano. Sempre con una sensazione di precarietà assoluta e con la fretta di dover andare subito via a fine allenamento per togliere il disturbo. Così ne risente anche l’armonia di un gruppo”.
Cosa teme di più del Tuttocuoio?
“Sarà dura. E’ una squadra costante e quadrata, da non sottovalutare. E ha una buona impostazione di gioco. Temo specialmente Salzano che, al ritorno a Frattamaggiore, fece una gran bella partita. E poi l’esperienza di Colombo, uno che ha calciato palcoscenici prestigiosi. Non dovremo andare all’arrembaggio. Sarà importante vincere al di là del punteggio. Dalla gara di Sorrento voglio vedere il bicchiere mezzo pieno: magari lo 0-3 ci ha fatti tornare coi piedi per terra”.
Si è parlato tanto del futuro di Marra in questi giorni. Quante possibilità ci sono che resti?
“Noi vogliamo riconfermarlo. E’ il nostro allenatore e siamo soddisfatti del suo lavoro. Lui è pienamente coinvolto nel nostro progetto e lotta giorno dopo giorno per raggiungere un obiettivo importante. Le pretese del presidente della Casertana Lombardi su Marra, un tecnico fino a prova contraria ancora tesserato con noi, sono fuori luogo. Così si destabilizza un ambiente”.
fonte: tuttomercatoweb