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2 Giugno 2023
Blog Il mio calcio libero Video

VIDEO – Febbre a 90°

DI RUGGIERO ALBOREA – Ciao a tutti e bentornati! Tutti pronti per un nuovo viaggio “A spasso nel tempo”? Il Foggia perde con l’Arzanese, ma di fatto il campionato dei rossoneri è terminato poco più di una settimana fa, con la promozione conquistata contro il Poggibonsi. Approfitterò quindi delle ultime giornate di campionato per raccontarvi le storie e provare a descrivervi le emozioni dei più avvincenti finali di stagione accaduti qua e là in giro per l’Europa. E quale emozione più grande di un titolo assegnato proprio all’ultima giornata di campionato? Di un titolo assegnato all’ultimo minuto? Di un titolo assegnato nei minuti di recupero dell’ultimo match stagionale? Pochi secondi per determinare la squadra più forte dopo 38 lunghissime giornate di passione!

L’ispirazione non può che provenire del celebre romanzo – poi divenuto film – “Febbre a 90°”, dello scrittore inglese Nick Hornby, che racconta di come la vita, a volte, si incroci con il calcio generando intrecci affascinanti. Ma questa è soprattutto la storia di Liverpool-Arsenal, trentottesima e ultima partita della First Division inglese 1988-89, quando i nomi dei campionati non erano venduti agli sponsor e ancora non si parlava di Barclays Premier League o Serie A TIM.

E’ il 26 maggio 1989. 2 giorni prima, il 24 maggio, il Milan aveva umiliato 4-0 la Steaua Bucarest laureandosi per la terza volta Campione d’Europa; 2 giorni dopo, l’Inter vincerà il suo tredicesimo scudetto, quello dei record, sconfiggendo nello scontro diretto il Napoli di Maradona. Sono le ore 20 e ad Anfield, davanti ad oltre 40.000 spettatori, le squadre dei Reds e dei Gunners stanno per entrare in campo.
E’ stato un campionato avvincente quello del 1989, con l’Arsenal quasi sempre in testa e in vantaggio di ben 15 punti al giro di boa, poi rimontato e superato proprio nelle ultime giornate dai rossi di Liverpool. E per un tragico intreccio del destino l’ultimo turno vede di fronte proprio le due squadre che si erano date battaglia per tutta la stagione; l’incontro doveva disputarsi il 23 aprile, ma viene posticipato a fine campionato in seguito alla tragedia di Hillsborough a Sheffield, in cui perirono 96 tifosi e che aveva fatto rinviare la giornata successiva. Quella, appunto, in cui era originariamente previsto Liverpool-Arsenal. La classifica recita: Liverpool 76, Arsenal 73. In Inghilterra la vittoria vale già 3 punti e in caso di arrivo in parità il titolo verrà assegnato alla compagine con la migliore differenza reti. Il Liverpool è davanti anche in questa graduatoria, ma se i londinesi riusciranno a vincere con 2 gol di scarto li agganceranno, superandoli grazie al maggior numero di gol segnati. Un’impresa quasi impossibile, con il Liverpool reduce da 9 vittorie interne consecutive e l’Arsenal che non vince nel Merseyside da 15 anni. “You Haven’t Got A Prayer, Arsenal”: Non hai una preghiera, Arsenal! Così titola il Daily Mirror il giorno del match.

La televisione inglese trasmette l’incontro in diretta e 8 milioni di telespettatori sono pronti ad assistere alla contesa. Nel primo tempo non accade quasi niente, con l’Arsenal schierato con un inedito 5-4-1, molto chiuso e attento a non subire un gol che, di fatto, avrebbe chiuso i giochi. All’intervallo le squadre sono quindi sullo 0-0, ma questo non sconvolge i piani di George Graham, storico mister dei Gunners. Nella ripresa, al 7′ minuto, l’arbitro Hutchinson concede un calcio di punizione in favore dell’Arsenal: Winterburn la mette in mezzo e Alan Smith tocca di testa in rete, fra le vane proteste dei calciatori di casa. Ora l’Arsenal ci crede mentre le sicurezze del Liverpool cominciano a vacillare. Thomas fallisce clamorosamente il gol del 2-0, mentre il Liverpool non riesce a sfruttare l’occasione del pari con Houghton e vede annullarsi l’1-1 per un fuorigioco di Aldridge. I minuti passano, le lancette avanzano, il 90′ scocca. 1-0 per l’Arsenal, Liverpool campione. Ma ci sono ancora i minuti di recupero. John Barnes potrebbe tenere palla nella metà campo avversaria, ma è un calcio diverso da quello di oggi; i calciatori giocano “a pallone” e non sono così esperti nelle perdite di tempo. Barnes tenta l’azione personale e finisce per regalare palla agli avversari. Il cronometro segna in questo istante 91 minuti e 8 secondi. Lukic dà avvio a quella che potrebbe essere l’ultima azione della partita. Palla a Dixon che lancia in avanti, la sfera finisce a Michael Thomas; questi vince un rimpallo con Nicol, entra in area, colpisce il pallone… La sfera supera lentamente Grobbelaar e rotola in rete!!! Thomas esulta con una capriola per nulla studiata, frutto della casualità e della voglia di festeggiare. La voglia di festeggiare da parte della squadra, certamente; ma soprattutto la voglia di festeggiare di un popolo, quello dei Gunners, che da quasi 20 anni attendeva il suo nono titolo.

L’autore del gol, l’uomo del destino, è Michael Thomas. Proprio lui che aveva fallito poco prima un gol molto più facile di quello che avrebbe realizzato al 92′. Proprio lui che, 2 anni più tardi, si sarebbe trasferito ai Reds, rimanendoci per ben 8 stagioni, tanto da entrare tra i 100 calciatori più importanti della loro storia. Nella storia del Liverpool, certo. Ma soprattutto in quella dell’Arsenal! Secondo il commentatore del Guardian Jason Cowley questa partita ha rappresentato un punto di svolta per il calcio inglese: il momento in cui i tifosi e gli spettatori hanno superato le tragedie degli anni ’80 (la già citata Hillsborough, il disastro dell’Heysel, l’incendo del Valley Parade Stadium a Bradford) dando inizio a una nuova era di spettacolo e sportività. Finisce così, con questo emozionante 0-2, uno dei più avvincenti campionati che la storia del calcio inglese possa ricordare! Memorabile…entusiasmante…indimenticabile!

 

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