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A 12 giornate dal termine basterebbero 11 punti per conquistare quota 50, quella stimata per la C unica
Il Foggia vince 2-1 e torna a brindare allo Zaccheria a distanza di un mese dall’ultimo successo. Niente da fare per un volitivo Tuttocuoio le cui sfuriate si sono infrante sui guantoni di Narciso, autore di due interventi prodigiosi. Il successo dei rossoneri, nel complesso meritato, fa scattare il conto alla rovescia verso la matematica promozione e autorizza ambizioni di primato. La zona play out dista 10 punti (massimo vantaggio) e la vetta è a sole due lunghezze. A dodici giornate dal termine al Foggia basterebbero 11 punti per conquistare l’ambita quota 50, quella della tranquillità.
PRIMO TEMPO – Il Tuttocuoio gioca, il Foggia segna. Accade tutto nei primi 5′ di gioco. I toscani puntano la porta di Narciso a testa bassa ma sugli sviluppi di un calcio d’angolo a favore va clamorosamente sotto di un gol. La difesa rossonera libera l’area, D’Allocco lancia Cavallaro che vede e serve Ventucci in pieno contropiede, bravo a superare il portiere in uscita con un preciso sinistro dal limite. Subito il gol il Tuttocuoio non muta atteggiamento e continua a premere; Salzano al 7′ chiama Narciso alla respinta con i pugni su punizione, poi alla parata a terra su tiro dal limite. La sfida tra i due si ripete al 18′ ma il sinistro da posizione defilata s’infrange sui guanti del portiere. Al 24′ si rivede il Foggia. Cavallaro entra in area da sinistra ma invece di tirare preferisce mettere al centro per Giglio, di poco anticipato. Sul rimpallo D’Allocco cerca l’angolino basso della porta di Bacci, bravo a parare in due tempi. Il raddoppio arriva al minuto ventotto. Venitucci scaglia un sinistro di rara potenza sotto l’incrocio ma il portiere devia in angolo con un bel colpo di reni. Sugli sviluppi del corner Cavallaro serve a Sciannamè un pallone che chiede solo di essere spinto il rete. Questa volta il portiere non può niente e la sfera s’insacca. Nel finale di frazione Cardarelli con un tiro cross impegna Narciso al colpo di reni per alzare la sfera sulla traversa.
SECONDO TEMPO – Al ritorno in campo il Foggia si fa subito pericoloso. Corre il minuto numero sette quando una girata di Sciannamè su angolo si stampa sull’incrocio dei pali a portiere battuto. Dopo i primi minuti di smarrimento i toscani ricominciano a macinare gioco e al 16′st arriva la traversa piena colta da Giannattasio in acrobazia dalla distanza. Un minuto più tardi il Tuttocuoio accorcia con Catanese, bravo a mettere il piatto su bell’assist di Rosati. Al 20′st Narciso deve compiere un’autentica prodezza su tiro a botta sicura di Ferrari. Lo Zaccheria viene giù dagli applausi. Per i mugugni bisogna aspettare il 23′, quando Padalino sostituisce Cavallaro con Forte. Lo stadio fischia la decisione e il fantasista abbandona il campo senza passare per la panchina. La sofferenza del Foggia si quieta al 28′ st quando Balde entra duro su Giglio, rimedia il secondo giallo e viene espulso. I rossoneri possono dilagare ma non ci riescono. Al 41′ st la crisi da gol di Giglio si palesa in tutta la sua durezza. Contropiede di D’Allocco, palla all’attaccante che da buona posizione spedisce alle stelle. Sul tentativo dalla distanza di Forte, di poco alto sulla traversa, si chiude il match. Il Foggia torna a vincere nel suo Zaccheria e vede sempre più da vicino la lega pro unica. Quasi da poterla toccare con mano.
SPOGLIATOIO – A fine gara il tecnico Pasquale Padalino commenta l’episodio della sostituzione di Cavallaro: «In quel momento non lo vedevo più in partita. Se si è arrabbiato mi fa piacere, significa che tiene alla squadra, in fondo nessuno vuole uscire dal campo. Per me è una parte importante del gruppo e spero lo sia ancora». Scene di festa invece per il difensore Claudio Sciannamé, tornato al gol dopo diverso tempo: «Non segnavo dal 2011. Ringrazio i tifosi del gruppo Facebook «Giovane avasc a’bandir». Mi hanno regalato una maglia che ho esposto durante l’esultanza». Il feeling, nato tramite social network, è andato via via cementandosi anche grazie all’autoironia del calciatore, mai sottrattosi alle battute goliardiche dei suoi sostenitori.
fonte: Domenico Carella – Il Corriere del Mezzogiorno
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