–
DI RUGGIERO ALBOREA – Dopo il pareggio di Martina Franca, un pizzico di delusione aleggia fra i tifosi del Foggia. I ragazzi di Padalino, in vantaggio di una rete e di un uomo, non sono riusciti a portare a casa la vittoria e ad allungare ulteriormente sulle rivali nella lotta per la serie C. Quindi oggi, per tirarci su di morale, viaggeremo “A spasso nel tempo” solo di pochi anni per rivivere l’ultima grande vittoria internazionale dell’Italia calcistica. Oggi non è una nuvolosa giornata di febbraio, no, oggi è il 9 luglio 2006: il giorno della finale dei mondiali, il giorno di Italia-Francia!
Italia-Francia, lo sappiamo tutti, negli almanacchi è un 1-1, proprio come Martina-Foggia; con un calcio di rigore per i nostri avversari ed una espulsione che facilita il match. Nel nostro cuore, però, la notte di Berlino è soprattutto il giusto epilogo al mondiale più emozionante ed “italiano” che si possa immaginare: avversità, infortuni e polemiche non fermano la corsa degli Azzurri verso il quarto storico titolo di Campioni del Mondo!
Dopo essersi agevolmente qualificata alle 18a rassegna mondiale, l’Italia si sveglia sotto shock il 2 maggio 2006: su alcuni quotidiani vengono riportate le prime intercettazioni di quello che si rivelerà essere il più grande scandalo calcistico della storia nazionale. Violazione delle norme di lealtà, accuse di illecito sportivo, coinvolgimento del settore arbitrale e delle principali squadre del campionato; lo stesso scudetto vinto dalla Juventus rimane sub-iudice, mentre viene coinvolto anche il figlio di Marcello Lippi, allenatore della nazionale. E’ in questo un clima particolarmente teso che il 7 giugno l’Italia approda a Duisburg, in Renania, scelta come sede del ritiro. Gli Azzurri sono un gruppo eterogeneo, composto da elementi appartenenti a ben 9 squadre diverse, e hanno un solo modo per fugare le nubi che si addensano sul calcio italiano: vincere, contro ogni pronostico, il campionato del mondo.
Inserita nel gruppo E, l’Italia supera il Ghana, pareggia con gli Stati Uniti e sconfigge nel match decisivo la Repubblica Ceca, realizzando 5 reti con 5 marcatori diversi. Poi, negli ottavi, la miracolosa qualificazione contro l’Australia, grazie a un rigore molto dubbio procurato a tempo scaduto da Fabio Grosso e realizzato dal capitano della Roma Totti; ai quarti di finale la vittoria più agevole: 3-0 all’Ucraina grazie a Zambrotta e alla doppietta di Luca Toni, capocannoniere dell’ultima serie A. Il 4 luglio l’Italia disputa la migliore partita del mondiale: nella bolgia del Westfalenstadion, a Dortmund, gli azzurri affrontano e sconfiggono la Germania padrona di casa e i suoi 60.000 tifosi: 2-0 nei minuti finali dei supplementari con l’indimenticabile rete di Fabio Grosso e il raddoppio di Del Piero.
Si arriva quindi al 9 luglio 2006, il giorno della finale, disputata all’Olympiastadion di Berlino, impianto reso celebre dalle imprese di Jesse Owens nelle Olimpiadi del 1936. Di fronte ecco la Francia, già bestia nera e carnefice degli azzurri ai quarti dei mondiali 98 e nella finale di Euro 2000, guidata però da Raymond Domenech, uno che la notte sogna ancora Cesare Maldini e le batoste subite dalla sua Under 21. La partita è subito molto fisica e l’arbitro argentino Elizondo fatica a contenere gli animi: prima Henry si infortuna in uno scontro fortuito con Cannavaro, poi viene ammonito Zambrotta. Al 7′ minuto l’episodio che può cambiare la partita: Malouda entra in area e viene contrato – fallosamente secondo il direttore di gara – da Materazzi; Zidane realizza con un rischiosissimo cucchiaio e porta in vantaggio i transalpini. L’Italia, per la prima volta nella competizione costretta a inseguire, reagisce e al 19′ Materazzi insacca di testa un calcio d’angolo magistralmente calciato da Pirlo riportando il match in parità; al 34′, ancora da azione d’angolo, Toni coglie in pieno la traversa a Barthez battuto e il primo tempo si chiude sull’1-1. Nel secondo tempo la Francia si fa più pericolosa, specialmente con la stella dell’Arsenal Thierry Henry che semina il panico fra le maglie azzurre; nel frattempo Luca Toni realizza il gol del sorpasso, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Nel finale poche emozioni con una punizione di Pirlo di poco a lato e il naturale approdo ai tempi supplementari. Nella Francia Trezeguet subentra a Ribery, ma l’occasione più pericolosa capita sulla testa di Zinedine Zidane: Buffon si supera e devia in angolo una conclusione fenomenale del franco-algerino. Al 5′ del secondo tempo supplementare, poi, si chiude la carriera dello stesso Zidane: l’asso del Real Madrid, all’ultima partita della sua carriera, rifila una folle testata a Marco Materazzi e viene espulso grazie alla provvidenziale segnalazione del quarto uomo, lo spagnolo Luis Medina Cantalejo. Il rosso al fantasista francese chiude di fatto le ostilità e spinge la finale ai calci di rigore.
I rigori, forse, li ricordiamo tutti.
Pirlo…GOL!
Wiltord…rete.
Materazzi…GOL!
Trezeguet, il giustiziere di Euro 2000…traversa!
De Rossi…GOL sotto l’incrocio!
Abidal…rete.
Del Piero, che nella finale di Euro 2000 aveva fallito la rete del 2-0…GOL!
Sagnol…rete.
L’ultimo tiro è affidato a Fabio Grosso…l’uomo del destino…suo il rigore procurato contro l’Australia di Guus Hiddink, suo il gol decisivo nella semifinale contro la Germania……
…GOL!!! L’Italia è per la quarta volta nella sua storia Campione del Mondo!!!
Fabio Caressa, nella sua telecronaca, insiste con la frase “Abbiamo vinto tutti stasera” e in fondo non è retorica. Il 9 luglio 2006 in campo c’erano calciatori di tutte le principali squadre della serie A, anche quelle implicate nello scandalo Calciopoli. Quegli 11 ragazzi, le 3 riserve subentrate, i 9 giocatori che non hanno messo piede in campo e tutto lo staff tecnico hanno dimostrato che, in fondo, quello che a noi italiani piace è semplicemente correre dietro a un pallone, senza pensare a dirigenti o arbitri corrotti: non juventini, interisti o milanisti, ma italiani uniti dalla stessa comune passione!
–