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Domenica è rientrato in grande stile mettendo lo zampino nell’azione del raddoppio che ha steso il Tuttocuoio. E’ il new deal di Riccardo Musetti, attaccante del Sorrento rimasto ai box per buona parte dell’ultimo campionato nonché in questo scorcio di stagione prima per un problema muscolare e poi per una distorsione al ginocchio. Ora l’ex punta della Cremonese è abile e arruolabile. Una soluzione in più per Simonelli. “Spero di essermi lasciato tutto alle spalle – esordisce -. Mi dispiace solo di non essere riuscito a dare il mio contributo lo scorso anno. Inizialmente ebbi un problema muscolare e poi mi strappai. E pensare che in vita mia non avevo mai avuto infortuni di questo tipo. Quest’anno ho avuto un ricaduta sullo stesso muscolo infortunato fino ad una brutta distorsione in allenamento quando sembrava che il peggio fosse passato. Sono cose che ti buttano giù ma io non ho mai mollato e ora sono di nuovo qui”.
Cosa ha cambiato Simonelli in questa settimana di gestione?
“Diciamo che sono stati giorni di conoscenza, nei quali ha preso contatto col gruppo. Magari, quando si cambia un allenatore, succede che qualche giocatore scontento possa dare qualcosa in più. Anche se questo, in teoria, non dovrebbe mai succedere perché tutti i calciatori sono sempre chiamati a dare il massimo anche quando non si gioca. Simonelli ha cercato comunque di motivare tutto un ambiente un po’ depresso dopo il nostro momentaccio e le 4 sconfitte consecutive. E ci ha detto che una vittoria non risolve nulla e che la strada è ancora lunga. E’ chiaro che una valutazione più approfondita la si potrà fare solo fra un mese”.
Lei come sta?
“Sto cercando di recuperare la forma migliore. Ma questo potrà succedere solo giocando e mettendo minuti nelle gambe. Io sono a disposizione del mister. Me la giocherò rispettando sempre le sue scelte”.
A cosa è stata dovuta questa caduta repentina del Sorrento dopo un buon inizio?
“Io credo intanto che si sia sempre visto un bel gioco. A parte l’Ischia, nessuna squadra ci ha messo sotto. Non riesco neanche io a capire come sia stato possibile perdere certi punti nonostante buone prestazioni. Vedendo il livello del girone, non ci sentiamo inferiori a nessuno”.
Ad inizio stagione sembrava che la società volesse fare piazza pulita dei vecchi giocatori, poi lei è rimasto.
“E l’ho fatto con entusiasmo. Avevo un contratto ma questo contava poco. Se mi avessero detto di cercarmi un’altra sistemazione, l’avrei fatto. Anzi, mi hanno sentire importante dicendomi continuamente di stare tranquillo perché volevano puntare ancora su di me. Non è assolutamente vero che mi sia stata chiesta una rescissione. E’ l’esatto contrario. La società fa legittimamente le sue scelte, ed io avevo fatto la mia: non volevo andar via”.
Ma quali sono state a suo avviso le cause della retrocessione?
“Premetto: anche io mi sento responsabile, nonostante abbia giocato poco. Si vince e si perde in gruppo. Sotto quest’aspetto non mi tiro indietro. E aggiungo che nessuno si è tirato indietro, nessuno aveva interesse a mollare. Perché la retrocessione è pur sempre una macchia nella carriera di un calciatore. E di questo eravamo tutti consapevoli. Ognuno ha dato quello che poteva per la società, i tifosi, l’ambiente e anche per se stesso. Un fallimento sportivo non piace a nessuno. Purtroppo strada facendo siamo entrati in un vortice da cui non siamo usciti più, trascinandoci una serie di difficoltà per tutta la stagione”.
fonte: tuttomercatoweb
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