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Undici sconfitte casalinghe, tre vittorie e due pari. Una mesta retrocessione in Seconda Divisione (mancava da 22 anni) e un allarmante terzultimo posto in classifica in questa stagione. Si chiude così l’annus horribilis del Sorrento. Numeri che sono come scudisciate sui volti dei tifosi, che violentano la dignità e il decoro della realtà calcistica che rappresenta la costiera. Non ha prodotto gli effetti sperati la cura Simonelli, tecnico apertamente contestato dai tifosi dopo il match col Castel Rigone. Semmai si sono viste una palpabile involuzione di gioco ed una paurosa crisi di identità, figlie di esperimenti tattici poco fortunati. Con Luca Chiappino, i rossoneri avevano almeno una loro fisionomia. Molto offensiva, ma lineare e a volte piacevole. Da un mese, invece, il Sorrento ha smarrito la propria bellezza e in più non ha ritrovato né solidità difensiva né equilibrio. Si rischia come e più di prima, come soprattutto le gare con Messina e Melfi hanno evidenziato nella loro asprezza. E’ stato sacrificato Chiappino sull’altare dei risultati, ma evidentemente la guida tecnica non era affatto la causa del male oscuro dei rossoneri. Bensì la scarsa competitività di una parte della rosa, imperniata certamente su diversi elementi di valore ma non completata con innesti di categoria. Il Sorrento spesso ha tradito mancanza di carattere, personalità ai minimi storici e ansia da risultato. Se ne è accorto, non a caso, lo stesso Simonelli, il quale ora invoca rinforzi di qualità ed esperienza e si aspetta dalla sessione invernale del calciomercato un roster largamente ridisegnato. Con diversi ingressi ed abbondanti uscite. Sarà vietato sbagliare: quel che è certo, infatti, è che senza un’adeguata rivisitazione dell’organico, i rossoneri si avvieranno verso un tracollo inevitabile. Con Simonelli, al quale è stato concesso l’ausilio di quel vice sempre negato a Chiappino, è però un intero progetto tracciato in estate che va in soffitta. Il Sorrento, poi, si affaccerà sul mercato senza un direttore sportivo, avvalendosi di consulenze tecniche incrociate e delle stesse direttive del trainer di Saviano. Con i rischi che ciò comporta, anche in termini gestionali. E con la confusione tecnica che ne può derivare. Si continuerà a puntare sul 3-5-2. Per farlo, le priorità sono legate intanto ad un esterno mancino e ad una punta pronta a rimpiazzare uno tra Improta, Chinellato e Musetti. La prima soluzione porta nella direzione di Mamadou Kanoute, senegalese classe ’93 che non trova spazio a Benevento. Per l’attacco piace Salvatore Caturano, centravanti partenopeo molto gradito a Simonelli. Da scartare, per ora, le ipotesi Ripa e Innocenti. L’Arzanese, che crede nel miracolo salvezza, non ha affatto intenzione di privarsi del bomber di Battipaglia. Innocenti, un vecchio pallino della famiglia Gambardella, ha richieste dalla D. Per la mediana tutta da valutare l’opzione Silvano Raggio Garibaldi. Non fosse altro perché, proprio con Simonelli nel 2010, il centrocampista della Virtus Entella accumulò poche presenze (appena 7) venendo relegato spesso in panchina. Chissà se arriverà anche un nuovo portiere, magari richiamando la “bandiera” Gegé Rossi. Mai dire mai.
fonte: tuttomercatoweb
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