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DI DOMENICO CARELLA – Il gol di Agnelli a Nardò, la quaterna al Gladiator nei play off e il presidente che ritira la squadra, la bolgia davanti allo Zaccheria al ritorno del pullman e “…questa curva lo sai, canta solo per te…”. Il 2013 è stato un anno che ha fatto balzare i tifosi rossoneri, e non solo per seguire le parole del coro che ha spopolato in curva al termine di ogni vittoria. Nel periodo storico in cui il Foggia Calcio ha toccato il punto più basso dei suoi novantatré anni di vita (e chi dimenticherà mai Grottaglie e i play out verso l’Eccellenza?), il 2013 sarà paradossalmente ricordato come uno dei più prolifici in termini di punti e di entusiasmo. Niente di straordinario per la città di Foggia, abituata a vedere quasi trentamila persone allo stadio in Serie A, ma di questi tempi 3.000 appassionati sono un capitale di affetto e passione al quale non si può non manifestare gratitudine infinita.
Ma andiamo per gradi e parliamo dei risultati. Nell’anno solare i rossoneri hanno perso solamente sei partite ufficiali: 4 di campionato contro Taranto (D), Teramo, Vigor Lamezia e Aversa Normanna (seconda divisione), una nei play off contro il Matera e una in Coppa Italia Lega Pro contro il Lecce. Un cammino importante, capace di dar vita alla strepitosa rimonta verso gli spareggi di Serie D, interrotta a Matera davanti a un avversario costruito con l’ambizione di arrivare primo.
Poi l’estate torrida e l’attesa. Quella dei tifosi, una decina circa, il 29 di luglio bloccati davanti alla banca in cui venivano con fatica sottoscritte le fideiussioni necessarie per il ripescaggio. Le bottiglie d’acqua disseminate sul marciapiede davanti alla banca, il sole che brucia la pelle, la corsa contro il tempo di Pelusi verso Firenze e gli emissari del sindaco Mongelli verso Roma. Poi la festa dello Zaccheria e il boato nel momento in cui dall’altoparlante la voce di Guido Villani legge il nome del Foggia in coda alle partecipanti alla nuova seconda divisione Lega Pro.
Il 2013 è stato anche l’anno del ritorno del Foggia tra i pro nelle vesti di squadra da battere, ma non sulla carta, bensì nei risultati. Trenta punti su cinquantuno disponibili, una serie positiva lunga dodici giornate e una Lega Pro unica adesso distante solo venti punti. Al Foggia basterebbero Una vittoria, una sconfitta e tutti pareggi per avere ottime possibilità di permanenza tra i professionisti. Ma questo non è più compito del 2013, il suo l’ha fatto. Questo è compito del 2014 che sta per arrivare, a cui affidiamo carta e penna in attesa che scriva una storia finalmente a lieto fine.
Intanto, in attesa di poter brindare al suo arrivo, ripercorriamo la storia del 2013 attraverso le immagini dei nostri video.
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