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16 Maggio 2025
Foggia Calcio

Di Bari ridisegna il Foggia: “Ci servono due, forse tre innesti”

Di Bari
Il ds Di Bari


A una manciata di ore dal 2014 in casa Foggia è tempo di bilanci e propositi. Si chiude un 2013 straordinario, capace di trasportare i rossoneri dal margine della zona play out in serie D al terzo posto in seconda divisione Lega Pro e si attende l’inizio di un anno che si speri culmini con il ritorno in terza serie italiana. Tocca a Beppe Di Bari, deus ex machina di questo Foggia, tirare una linea e parlare di passato, presente e futuro.

– Si chiude il 2013, qual è il bilancio del direttore sportivo del Foggia Calcio Beppe Di Bari?
«Sicuramente positivo. Non avrei mai pensato di chiudere il girone di andata al terzo posto in classifica, ma ho avuto sempre fiducia in questo gruppo».

– Il ripescaggio di inizio agosto è stata la ciliegina sulla torta in un anno da ricordare. Quale è stato il momento in cui il corso della storia è cambiato?
«Il gol di Agnelli al 94′ a Nardo è stata sicuramente la chiave di volta della scorsa stagione e della nostra esperienza. Pioveva a dirotto, c’erano tutti i tifosi sugli spalti e ricordo l’esultanza sotto di loro. Quel gol ci diede una forte spinta psicologica e ci fece capire di poter rientrare nei play off. Proprio quando nessuno avrebbe scommesso un euro su di noi nella rincorsa al Bisceglie».

– Quanto è stato importante fuggire in tempi così brevi dal dilettantismo?
«E’ stato fondamentale. Reputo molto più difficile essere promossi dalla D alla Lega Pro che dalla seconda divisione alla prima. E’ stato un miracolo, di squadra e societario. Ho sempre spinto affinché si facesse di tutto per non lasciare niente di intentato nel ripescaggio».

– Da lì è cominciata l’avventura tra i professionisti. Trenta punti in 17 giornate, qual è stato il segreto?
«Ha influito molto la conferma del gruppo base della passata stagione, persone sulle quali eravamo sicuri potessimo contare. Poi abbiamo confermato il tecnico, sul quale io ho puntato molto. La conferma di Pasquale la reputo una grande vittoria. Volevo tenerlo con noi perché sapevo potesse continuare a far bene sulla scia di quanto fatto l’anno scorso. L’ho convinto con la positività… anzi, sono stato letteralmente massacrante nei miei tentativi. Nella mia testa c’è la voglia di aprire un ciclo importante ma adesso è presto per parlare di questo».

– A una settimana dall’inizio del girone di ritorno cosa si aspetta il direttore sportivo del Foggia?
«Il mercato cambierà il volto delle squadre e i valori in campo. Noi non dobbiamo farci trovare impreparati dal punto di vista psicologico. Siamo una squadra che non può permettersi cali di concentrazione ma possiamo e dobbiamo gestire al meglio il patrimonio di punti che abbiamo conquistato. Oggi abbiamo qualche punto di vantaggio sulla tabella di marcia (30 punti al giro di boa sui 50 necessari per la promozione nda), ma l’obiettivo rimane quello di chiudere il discorso promozione il prima possibile».

– E il Foggia si presenterà al mercato di riparazione? Per fare cosa?
«Intervenire sul mercato non sarà affatto semplice. Cercheremo di fare interventi chirurgici, mirati. Ho già in mente alcuni nomi ma ci troveremo di fronte a trattative complesse e si lavorerà molto sugli scambi. E comunque ci sarà un nuovo acquisto solo a fronte di una cessione».

– Quali saranno gli obiettivi di mercato del Foggia?
«La squadra oggi ha un solo regista e un solo centrale difensivo (Quinto e D’Angelo nda). Cercheremo di coprire i ruoli e se ci saranno occasioni valuteremo la possibilità di inserire un esterno di attacco. Preferirei puntare su calciatori di prospettiva. Una squadra che ha una buona organizzazione di gioco e ha nei punti chiave uomini in grado di fare la differenza ha buone possibilità di fare bene».

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