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Il tecnico del Cosenza, mister Roberto Cappellacci sta facendo un tuffo nel passato in queste ore. Venerdì ha pranzato con la squadra ad Andria, dove ha giocato per molti anni e dove ha iniziato la carriera di allenatore. Poi ha stabilito il suo quartier generale a Giulianova, dove ha concluso la sua carriera di calciatore. E quest’oggi sarà a Teramo, dove ha vissuto anni importanti sia da calciatore che da allenatore. Questa l’intervista rilasciata da Cappellacci dalle colonne del sito ufficiale nuovacosenzacalcio.it.
Mister, se l’aspettava il Teramo secondo in classifica?
“No, non me l’aspettavo. Alla vigilia del campionato, erano altre le squadre favorite. E’ una piacevole sorpresa. La società ha messo in piedi l’organico con intelligenza e ha preso un bravo allenatore. A mio avviso, dalla metà campo in avanti il Teramo ha più qualità dell’anno scorso. Sostanzialmente, si può dire che continua a lavorare bene sul solco di quanto fatto negli ultimi anni“.
Pentito di aver lasciato il Teramo?
“No, perché comunque a Cosenza sto benissimo. La città è vivibile, la gente ha una simpatia istintiva e intorno alla squadra si respira un bell’ambiente. Io a Teramo sarei rimasto altri dieci anni, però era il caso che ci dividessimo per il bene di tutti. Tant’è che non ci siamo lasciati male. Ho sempre un debole per il Teramo e mi fa piacere che stia facendo bene. Diciamo che il divorzio di questa estate non è andato male a nessuna delle parti in causa. E poi in due anni abbiamo vinto insieme un campionato di Interregionale e disputato le finali play off. Insomma, davvero tanta roba. Se poi aggiungiamo che ho iniziato a giocare tra i professionisti proprio con questa maglia, il quadro è completo“.
Lei ha lasciato un anno di contratto a Teramo, con chi non andava d’accordo?
“Lasciamo stare… Passiamo alla prossima domanda. E’ andata così, meglio per tutti“.
Come pensa di essere accolto?
“Sarò un avversario, ma spero di essere accolto con rispetto. Credo che la gente mi voglia bene“.
Chi gioca meglio nel girone B della Seconda Divisione?
“Per quello che ho visto dico Foggia e Tuttocuoio. Però, tendenzialmente il livello è buono. E’ vero che non ci sono più i soldi di un tempo, ma vedo che si tende a esprimere un calcio propositivo“.
Ecco, com’è il livello tecnico rispetto all’anno scorso?
“Io noto un miglioramento, tenendo conto che è un campionato particolare: nove squadre vanno nella Lega Pro unica e le altre scendono tra i dilettanti. Si va in campo per giocare a calcio, non per fare le battaglie. E’ questo il trend, finora. Poi, magari nel girone di ritorno, quando i punti in palio saranno decisivi, ci sarà più agonismo che tecnica. Ma, per il momento, penso che il livello sia buono“.
fonte: tuttolegapro
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