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DI GIUSEPPE BALDASSARRE – Anche a questo dovevamo arrivare! Che un Di Meo, attuale allenatore del Chieti, si permettesse di dichiarare “A FOGGIA sono sicuro dei tre punti”. Proprio lui che, con una giocata alla D’Angelo, permise a Del Core di segnare a Brindisi la rete del 2-1 a Novembre 2002. Ecco a cosa ha portato la disfatta di Aversa e le conseguenti squalifiche rimediate da una direzione di gara molto iniqua. Ora ci tocca affrontare il Chieti senza Quinto e Loiacono, due pedine fondamentali, oltre a Venitucci e Sciannamè molto meno importanti dei primi due. Ad Aversa D’Angelo, che giocava nel Potenza, ha preteso di fare il fenomeno o il Krol della situazione, fate un po’ voi contro Di Vicino ex Genoa ed Udinese con conseguenze letali per il FOGGIA.
Pronti via e sotto di una rete. Pronti via e tutta la preparazione tattica della gara che và a farsi benedire tanto per usare un eufemismo. Ma il FOGGIA non si è arreso subito, pian pianino ha cominciato ad imporre il suo gioco, a conquistare metri su metri di terreno, a schiacciare l’avversario nella sua area di rigore, a pareggiare con un capolavoro di Giuseppe Giglio autore di una prodezza: scatto breve e tiro dal limite, teso, fulminante e preciso insaccatosi all’incrocio dei pali dalla parte opposta. La più bella delle 27 reti messe a segno in maglia rossonera che gli valgono il XXIV° posto solitario nella classifica cannonieri di sempre del FOGGIA. Con un po’ di calma e raziocinio si poteva capovolgere il risultato, invece no, ulteriore calo di attenzione e concentrazione e nuovo vantaggio dei padroni di casa, questa volta definitivo, anche perchè oltre a Di Vicino, bravo a costringere al fallo il già ammonito Sciannamè, con loro giocava un certo Rocca, non quello della Roma e della Nazionale, nè quell’altro dell’Atalanta e del FOGGIA, ma un corregionale del Vigor Lamezia coadiuvato da assistenti di Teramo e, guarda un po’, di Chieti e chissà che non fosse sceso in campo con l’elenco dei diffidati, fatto sta che non espelleva chi con un pugno aveva steso Leonetti, mentre sul proseguimento dell’azione non risparmiava il rosso a Quinto.
Fine della storia. Ora c’è solo da riprendersi, da difendere quel +6 sulla nona, da ricominciare a camminare limitando i danni fino al ritorno col Melfi. Padalino oltre a studiare il Chieti deve risolvere il rebus formazione, nonostante le tante assenze deve cambiare il meno possibile ecco perchè se dovesse tornare disponibile Cavallaro non serve schierarlo dietro Giglio e Leonetti. Non hanno insegnato niente Aprilia e Teramo? E poi col Chieti non è partita da Leonetti e sulle fasce le alternative non mancano. Verrà sacrificato Agnelli a fare il vertice basso del centrocampo, altro non sappiamo anche perchè non si sa a che punto è Colombaretti, per esempio.
Padalino avrà tempo per pensare, il FOGGIA, invece, avrà tempo per recuperare gli altri 23 punti mancanti per giungere in C Unica. Serve una media di 1,27 in 18 gare, anche i pareggi fanno comodo. A tutti piacerebbe girare a 30, ma anche il 28 è un bel voto all’università, anzi sicuramente sempre meglio del 27 è….
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