
DI GIANNI PIRAZZINI – Ben ritrovati amici tifosi del nostro Foggia,
vi scrivo a qualche ora di distanza dal decimo risultato utile dei rossoneri, giunto grazie alla vittoria per 2-1 contro il Castel Rigone. La striscia positiva ha portato entusiasmo nell’ambiente, rialzatosi dopo un avvio di campionato da brividi. Ricordate? Solo due mesi fa eravamo in coda alla classifica, mentre adesso abbiamo agganciato la terza posizione. Domenica scorsa bomber Giglio ha segnato una doppietta fondamentale che ci aiuta ancora di più a capire quanto il suo apporto sia fondamentale per la squadra. Lui e Cavallaro sono in grado di fare la differenza contro qualsiasi avversario.
MENO GOL SUBITI – Non bisogna però cullarsi solo sulle loro capacità. Nel momento in cui loro perderanno qualche colpo la squadra potrebbe risentirne. Anche perché fino ad oggi sono stati loro, assieme al reparto offensivo, a coprire alcuni errori della difesa. I soliti, per intenderci, quelli difficili da estirpare dal dna di un calciatore. Alcuni concernono addirittura la marcatura, forse perché si è perso il concetto di marcare l’uomo, complice l’avvento della zona e della “scalata difensiva”. Amici, dovete sapere che i campionati si vincono partendo dalla solidità difensiva. Il Foggia di Toneatto e Balestri faceva leva su questo aspetto fondamentale. La difesa deve imparare a salvaguardare quel che capitalizza l’attacco rossonero.
PERICOLI – Il campionato è lungo e bisogna crescere costantemente, domenica dopo domenica. E’ chiaro, non si potrà vincere sempre e un calo di tensione nell’arco di una stagione è fisiologico. L’importante è che non sia lungo più del dovuto e che sia gestito nel miglior modo possibile. Non credo che tutti i calciatori possano avere un calo fisico contemporaneo, ma soprattutto non mi aspetto uno scadere della condizione adesso. Di solito coincide con la sosta natalizia, prima del richiamo di preparazione. Discorso diverso per il cambio di clima. I campi pesanti, in partita e nel corso degli allenamenti, stancano non poco le gambe dei ragazzi e le energie vanno gestite.
PSICOLOGIA – Gestione delle energie fa rima con gestione della mente. In un campionato così lungo e difficile non bisogna mai esaltarsi o scoraggiarsi più del dovuto. Non è una guerra di nervi ma una battaglia psicologica si. I calciatori non devono guardare la classifica ogni giorno, altrimenti si complicano da soli la vita. Il Foggia non può più guardare la zona bassa, ora deve lottare per mantenere la posizione e se è il caso… migliorarla. I mezzi ci sono.
POGGIBONSI – Domenica si va a Poggibonsi, piccola città in provincia di Siena. Non ho mai affrontato questa squadra da calciatore, ma sono in qualche modo legato ai luoghi del Palio. Ci giocai due volte. La prima nel 1960 quando, non ancora maggiorenne, scesi in campo per la finale del torneo delle regioni che vinsi con la maglia dell’Emilia Romagna; ci tornai da calciatore del Ravenna qualche mese dopo, vincemmo ma mi lesionai il menisco. Rividi Siena nel 1983-84 con il Foggia di Romano Fogli. Ricordo che il Sabato ci fermammo a Roma per assistere al match della nazionale contro il Messico. Pareggiammo zero a zero. Perlomeno la mia tradizione da quelle parti è positiva.
Il vostro capitano
Gianni Pirazzini