– Parla l´imprenditore: «Vorrei che Pelusi restasse con un ruolo di primo piano, magari come amministratore».
In politica lo definirebbero un rimpasto, vale a dire un valzer di cariche senza il mutamento dei componenti del governo. Il calcio non è la politica ma il Foggia Calcio si appresta comunque a vivere un rimpasto societario, il primo dopo la ripartenza dalla serie D. Nelle prossime ore (al più tardi domani sera) si terrà un importante vertice dirigenziale. All´ordine del giorno ci sarà la ratifica del passaggio di consegne alla presidenza del club tra l´uscente Davide Pelusi e il subentrante Franco Lo Campo. Un avvicendamento che lascerebbe immutata l´equa tripartizione delle quote sociali, come ci spiega lo stesso presidente in fieri, affermato imprenditore nel campo delle ristrutturazioni edili.
Signor Lo Campo, sarà lei il nuovo presidente del Foggia Calcio?
«Sì, negli scorsi giorni ci siamo confrontati lungamente con gli altri soci su questa opportunità. Adesso dobbiamo definire il tutto mettendo nero su bianco. Ma vogliamo che questa sia una scelta condivisa da tutti».
E se così non fosse? Se ci fossero rimostranze dell´ultimo momento?
«Saremmo costretti a valutare le maggioranze e l´esposizione economica dei singoli gruppi».
Per il cambio al vertice sarà necessario anche il placet dell´attuale presidente Pelusi?
«Mi dispiace dover togliere la carica a Davide, ma la nostra famiglia gradirebbe avere maggior controllo della situazione sotto il profilo tecnico ed economico. Vorremmo che Pelusi restasse nella società con un ruolo di primo piano, magari quello di amministratore delegato».
Cosa rappresenta questo passaggio di testimone alla guida del club?
«Si tratta di una forma di rispetto verso chi si è esposto maggiormente sotto il profilo economico, per l´iscrizione in serie D e successivamente in seconda divisione. Ma anche nei confronti di tifosi che hanno versato 103.000 euro, dei quali io mi sono fatto garante in banca all´atto del ripescaggio».
Poi c´è la gestione ordinaria. Entro il 16 dicembre andranno regolarizzati gli stipendi di settembre e ottobre. Il Foggia si farà trovare pronto?
«È una data fondamentale e cercheremo di farci trovare pronti. Le tre anime societarie saranno chiamate a rispondere del loro 33%. Chi non avrà la forza potrà farsi da parte. Per quella data auspichiamo di avere buone notizie anche da possibili nuovi soci. Siamo in cerca di un gruppo che possa affiancarci nella gestione ordinaria del club».
I contatti avuti sino ad oggi con alcuni imprenditori sono caduti nel vuoto?
«Chi si è avvicinato ci ha proposto condizioni ritenute non valide. Non siamo intenzionati a restare con quote mino ritarie. Possiamo trattare la cessione del 100% del club oppure del 50%; possiamo anche valutare l´ulteriore frazionamento della base in quattro parti al 25% ma a patto che si tratti di persone fidate».
Fra qualche ora lei sarà al comando del Foggia. Qual è il suo sogno da presidente?
«Voglio riportare la squadra in serie C unica, poi vedremo cosa ci riserverà il futuro. Se avremo il supporto di altri imprenditori tenteremo la scalata alla serie B, altrimenti punteremo a un buon campionato con l´ossatura di quest´anno».
Parla come uno che crede fermamente nella promozione al termine di questa stagione.
«Sì. La squadra ha le carte in regola per arrivare tra le prime cinque. Sul mercato di gennaio cederemo chi ha trovato meno spazio e cercheremo di rafforzare numericamente alcuni ruoli, come la difesa».
Siederà sulla poltrona che è stata tra gli altri anche di Rosa Rosa e di Fesce, due presidenti che hanno scritto la storia del Foggia. A quale dei due si sente più vicino?
«A nessuno. Io voglio essere ricordato semplicemente come Lo Campo. Loro hanno scritto pagine bellissime, io e i miei figli Giuseppe e Michele siamo arrivati da poco nel club ma vorremmo comunque lasciare un buon ricordo».
Fonte: Domenico Carella – Corriere del Mezzogiorno