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14 Giugno 2025
Serie B

Porcaro: “Aversa club serio. Qui per obiettivi importanti”

 

– E’ un difensore col vizio del gol. Due l’anno scorso a Melfi e già altrettanti (a Sorrento ed Ischia) in questo primo scorcio di stagione con l’Aversa Normanna. Pasquale Porcaro, 25 anni, viene da Bagnara Calabra, il centro del Reggino che ha dato i natali a Benny Carbone e Mia Martini. Juventino di fede ma tifoso della Reggina per appartenenza. Ed un rimpianto: non essersi giocato le proprie chance con un Avellino che continua a volare nel campionato di B. “La società ha fatto una scelta di cui ho solo preso atto – premette -. Ho fatto una settimana di ritiro, poi mi è stato detto di trovarmi una sistemazione”.

Quindi l’Aversa.
“Una destinazione che ho accettato con entusiasmo e senza pensarci su. Sapevo che il club era composto da persone serie, anche se non le conoscevo personalmente. Ma in tanti me ne avevano parlato bene, invogliandomi a venire qui. E poi i programmi erano finalizzati a costruire una squadra competitiva. Ho sciolto così il contratto con l’Avellino, in scadenza nel 2014, firmando un biennale con l’Aversa. Una scelta azzeccata”.

Quanto era concreta la possibilità di una riconferma a Melfi?
“Mi rivolevano. Io ho aspettato perché speravo di guadagnare una categoria maggiore. Ma sono contento per come sta andando la squadra. E’ un gruppo giovane e valido, unito dall’entusiasmo e dall’equilibrio che c’è tra la parte tecnica e la società. Maglione in primis, che ha assicurato a questo club più di dieci anni di professionismo”.

Tra l’altro lei è un centrale che però in gialloverde ha interpretato anche altri ruoli.
“Sì, ho giocato 4 partite da centrocampista centrale. In passato ho fatto anche il terzino, a destra e sinistra, ma resto un centrale di difesa. E’ quello il mio vero ruolo, quello che preferisco”.

E del momento felice biancoverde che ne pensa?
“L’Avellino è primo con merito. Onestamente non me l’aspettavo, ma questa piazza ti dà una marcia in più col suo calore. Ti infonde forza. Ogni tanto sento il ds De Vito e D’Angelo. Non posso che fare l’in bocca al lupo alla squadra, augurandomi che questa favola continui”.

La delusione e la sorpresa del girone?
“Il Tuttocuoio è una bella squadra, molto organizzata. Gioca bene al calcio. Il Teramo è veramente forte, solido e quadrato. La delusione è il Messina”.

Lei ha vissuto anche l’ultimo anno tra i professionisti del Gela.
“Lì ho fatto forse la mia migliore stagione. E mi sono trovato benissimo. Avevo tre anni di contratto poi il patron Tuccio decise di non iscrivere la squadra al campionato. Era rimasto solo, con un ambiente che aveva perso di entusiasmo. Ma io ricorderò Tuccio, così come il ds Donnarumma, come due persone eccezionali, innanzitutto dal punto di vista umano”.

Un allenatore a cui deve tanto?
“Ricordo sempre con piacere Luca Gotti. Quando ero alla Reggina mi ha insegnato tantissimo, un tecnico preparato e scrupoloso. Gran lavoratore”.

Quanto c’è di Di Costanzo in questa bella annata della squadra?
“Tantissimo. E’ un allenatore molto preparato, che prepara le partite nei dettagli, che cura molto i particolari e che crede tanto nel dialogo e nel confronto con i giocatori. Io non avevo mai lavorato con lui, ma mi sono reso conto che è un tecnico di categoria superiore”.

Inutile negarlo: lei ha già molto mercato, anche in virtù del suo rendimento positivo.
“So che c’è interesse intorno a me, ma io voglio restare qua. Ho preso un impegno e voglio mantenerlo. Ad Aversa mi trovo benissimo, così come con i compagni. E lottiamo per un obiettivo importante che possiamo raggiungere. Poi tutto dipende anche dalla società”.

fonte: tuttomercatoweb

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