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Dal Brasile al sud Italia, anzi, al centro. Correndo e segnando. E’ la storia di Sergio Cruz Pereira, velocissimo tuttofare del reparto offensivo, di stanza a Melfi. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva la punta, all’occorrenza esterno, carioca classe ’88.
Dal Brasile al Melfi. In comune ci sono i colori…
“Diciamo che la Basilicata non è uguale al Sudamerica ma è molto bella. L’unico problema è il freddo. Non lo amo per nulla e qui inizia a farne un po’. Speriamo che le temperature non si abbassino troppo.. Sono arrivato qui grazie a Stefano Moreno, il mio agente. Per il futuro grazie a lui potrebbero arrivare novità piacevoli, intanto penso a salvarmi con il Melfi che ha creduto tantissimo in me”.
Domenica scorsa a Messina sei entrato a partita in corso, firmando un gol e un assist. Hai dimostrato a mister Bitetto che può fare affidamento su di te?
“Son partito male perché senza preparazione estiva. Non potevo subito essere incisivo, il tecnico mi ha inserito gradualmente negli schemi. Mister Bitetto sta lavorando molto bene, non è facile lavorare in un campionato durissimo con una squadra giovane che nelle sconfitte può demoralizzarsi facilmente. Sono uno dei più grandi della squadra, so che la società punta molto su di me e che io devo lavorare tanto per aiutare il team. Attualmente siamo in una buona posizione di classifica ma siamo insoddisfatti: meritavamo di più, abbiamo perso un po’ di punti per strada per ingenuità dovute all’inesperienza. Ancora penso alla gara con l’Aprilia, siam riusciti a farci recuperare quattro gol…”
Sei in Italia ormai da otto anni. Come ci sei arrivato?
“Son cresciuto calcisticamente in Brasile, lì ho debuttato anche in Serie B. Poi mi notò la Lazio che mi portò in Italia. Ma il mio procuratore d’allora scelse di buttarmi subito nel calcio vero, senza passare da quello delle primavere. Sono sceso anche in Eccellenza, ho avuto alti e bassi con stagioni poco fortunate. Ma non ho mai perso la voglia di giocare a pallone e mettermi in mostra. E piano piano sono arrivate le prime soddisfazioni”.
Come a Campobasso, dove sei stato tra i migliori due anni fa…
“Già. Ho trovato bella gente, mi son trovato molto bene. Non posso dire purtroppo lo stesso del clima. A Campobasso c’era tanto freddo, l’ho sofferto maledettamente”.
Paradossalmente la più bella stagione l’hai conclusa pochi mesi fa con una retrocessione…
“Con l’Hinterreggio è stato tutto bello, tranne il finale. Io ero arrivato nel mercato invernale quando la squadra aveva già accumulato un grosso ritardo in classifica. Eravamo riusciti a recuperarlo anche grazie a un mister come Venuto. Poi, purtroppo, alla fine siamo arrivati con il fiatone e non siamo riusciti a salvarci. Un vero peccato, meritavamo la permanenza tra i Pro. Rimango comunque soddisfatto di quella seconda parte di stagione. Nella prima ero a Catanzaro, in 1^ Divisione. Ma per alcuni problemi familiari fui costretto a tornare in Brasile”.
Tornerai un giorno a casa?
“Conto di chiudere la carriera nella mia terra d’origine, un po’ mi manca. Prima però voglio affermarmi in Italia”.
fonte: tuttolegapro
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