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Una stagione determinante quella della Seconda Divisione di Lega Pro. Classifiche ancora estremamente fluide a metà del girone di andata, la forbice tra “eletti” e “dannati” è minima, predomina in tutti, di conseguenza, l´incertezza che deriva dagli altalenanti risultati del campo. Lo spauracchio è quello di sprofondare tra i dilettanti e la fa da padrone nella testa di chi gestisce le società, ma… non solo.
Il costo del lavoro opprime, da sempre, tutte le gestioni. Presidenti in grado di sopportare eventuali perdite di esercizio ce ne sono pochi. Certamente non sono più di quanti se ne possano contare con le dita di una mano.
Il solo pensiero dei danni provocati da una retrocessione fa tremare i polsi anche ai dirigenti più audaci e spregiudicati. Tutti sanno, infatti, che nell´ inferno della serie D, dover rinunciare ai proventi economici (diritti televisivi ed altro) vantaggio della categoria professionistica, aprirebbe la strada ad un percorso estremamente difficoltoso. In alcuni casi potrebbe addirittura segnare l´ inizio di una crisi irreversibile. Il punto di non ritorno.
La riforma della Lega Pro, la Prima Divisione senza retrocessioni nell´attuale stagione sportiva, un format completamente diverso nel prossimo futuro, la comprensibile curiosità conseguenza delle aspettative generali per la nuova formula, il miraggio di aver accorciato la distanza tra i dilettanti ed i campionati che contano. Tutte queste sono componenti che hanno fatto trascurare, agli occhi dei meno avveduti, le difficoltà che si nascondono tra le pieghe innovatrici dell´ imminente campionato unico di Lega Pro.
Su tutte la perequazione di risorse ed oneri.
Ben sappiamo quale differenza finanziaria esista, nell´ attuale, tra prima e seconda divisione, con un rapporto, relativamente ai costi, di due a uno. Quanti saranno nel futuro i dirigenti preparati e solvibili?
Per non parlare poi della nuova situazione economica che dovranno affrontare le nove Società che saranno promosse dalla serie D. Mai aduse, tra i dilettanti, al pagamento di irpef ed oneri riflessi sui compensi a tesserati, come alla stipula della fidejussione bancaria (irrevocabile, a prima richiesta e senza diritto di surroga) da 600.000 euro e forse più (da quanto trapela), indispensabile per essere iscritti. Uno scherzo qualcuno potrà dire. Un aggravio sulla gestione di circa due milioni di euro oltre ai compensi concordati con i tesserati. Bazzecole? Staremo a vedere.
Per intanto registriamo che, come previsto, sono da poco iniziati i periodici controlli alle società da parte di Covisoc e Deloitte. Le sorprese, come ormai consuetudine negli ultimi anni, sono dietro l´ angolo. La stagione dei deferimenti sta per iniziare. Sul tavolo sono già pronte alcune notifiche. Di certo ancora una volta, per una carenza strutturale del sistema, le classifiche saranno ridefinite a tavolino e con colpevole lentezza. Sarà mai possibile porre rimedio e fine a questo stillicidio?
Dimenticavamo un pensierino sulle strutture sportive. Il prossimo anno, acquisitone il diritto, saranno proprio tutti in grado di potersi iscrivere in Lega Pro, dimostrando l´idoneità degli stadi (capienza e quant´altro connesso), per quanto previsto dai regolamenti? Emerge, allo stato attuale, la sensazione che sarà anche questa volta un´estate calda. Non resta che attendere.
Fonte: www.tuttolegapro.com