– Sabato è stata un po´ anche la sua partita: da un lato la squadra con cui ha mosso i primi passi da calciatore e che ha rappresentato l´ultima sua avventura da allenatore e, dall´altra, quella con la cui maglia ha vissuto senza dubbio le stagioni più esaltanti e che, per questo motivo, gli è rimasta nel cuore. Foggia – Sorrento è stato una sorta di derby per Giovanni Bucaro e noi di SportInPenisola l´abbiamo, quindi, “ospitato” nella nostra rubrica “Il punto dell´esperto” per ascoltarne impressioni e pareri sulla gara in questione e, in generale, sull´intero girone B di Seconda Divisione. Mister, sabato eri presente allo “Zaccheria” a guardare due squadre che, nel tuo passato sia di calciatore che di allenatore, ti hanno sicuramente dato tanto. Al di là dei sentimentalismi, che gara è stata Foggia – Sorrento? E´ stata davvero una partita gradevole, con molti gol ed altrettante azioni pericolose da parte di entrambe le squadre. Insomma, mi sono molto divertito. Alla fine l´ha spuntata il Foggia, la squadra sicuramente più esperta e con qualità superiori. Ma è stato un match molto equilibrato: i “satanelli”, infatti, hanno trovato il 3-2 nel momento migliore dei costieri dopo aver, però, più volte, sul risultato di 2-1, fallito buone occasioni per chiudere la partita. Il Sorrento ha fatto vedere ottime cose, ma è sicuramente da registrare dietro: sabato sembrava che da un momento all´altro i costieri potessero subire gol non per meriti del Foggia, ma per demeriti propri. Al di là della fragilità difensiva, vero e proprio handicap di questa squadra, cosa ti ha colpito dei rossoneri? Dal punto di vista del collettivo, ho visto una squadra che, se trova gli spazi giusti, diventa letale. E questo è sicuramente un fattore positivo, anche se questa caratteristica spiega le difficoltà che la squadra sta attraversando tra le mura amiche: viste le misure dello stadio “Italia”, che inducono gli avversari a chiudersi dietro la linea mediana, è infatti difficile attuare questa tipologia di gioco che, sicuramente, al Sorrento riesce meglio in trasferta. Parlando dei singoli, mi sono piaciuti Canotto e Maiorino. Quest´ultimo l´ho allenato quattro anni fa a Manfredonia, e devo dire che ha dimostrato di essere un ottimo giocatore per la Seconda Divisione. La palma del migliore in campo tra i costieri va, però, a Polizzi che, nonostante i tre gol subiti, ha fatto due parate determinanti. Quella su Cavallaro nella prima frazione di gioco è stata davvero bella, una rarità per un portiere di questa categoria. Dai rossoneri costieri passiamo a quelli dauni. Il Foggia di Padalino, dopo un inizio stentato, sembra davvero che non abbia alcuna intenzione di fermarsi… E´ vero. Il Foggia ha avuto dei problemi ad inizio campionato legati al ripescaggio ed alla conseguente campagna acquisti portata avanti negli ultimi giorni, ed anche oltre, della finestra di mercato. Per questo motivo ci hanno messo un po´ di tempo a trovare un´identità, ma adesso, come certifica la striscia di nove risultati utili consecutivi, trovata la giusta amalgama, stanno dimostrando, settimana dopo settimana, di essere una delle squadre migliori della categoria. Il gol che ha dato i tre punti alla squadra della Capitanata è arrivato grazie ad uno spunto superbo di Giovanni Cavallaro, calciatore che il Sorrento, dopo il tuo allontanamento, ha testato per alcune settimane salvo, poi, non tesserarlo. Un doppio smacco, insomma, per la dirigenza costiera… In verità il periodo di prova per testare le sue condizioni atletiche doveva essere svolto già quando ero ancora io sulla panchina, ma non so per quali ragioni fu rinviato. Ovviamente non conosco i motivi per cui, al termine del test, il Sorrento ha optato per il non tesseramento ma devo dire che, in tutte le gare che ho visto dei foggiani, Cavallaro è stato sempre determinante. Anche sabato è stato lui a rompere gli equilibri della partita, a testimonianza del fatto che sia un calciatore che in questa categoria fa assolutamente la differenza. Abbandoniamo lo “Zaccheria” per affacciarci al “Piano D´Accio” di Teramo dove, grazie anche al gol di un tuo ex a Sorrento, Vittorio Bernardo, gli abruzzesi hanno agevolmente archiviato la pratica Aprilia e, soprattutto, hanno conquistato la vetta del girone ai danni del Cosenza, fermato sul pari dall´altra abruzzese, il Chieti. E´ una sorpresa vedere questo Teramo lassù? No, per me la squadra di Vivarini non è una sorpresa: insieme alla Casertana ed al Cosenza, il Teramo, infatti, è senza dubbio la squadra più forte. Non l´ho visto ancora giocare dal vivo, ma so che è una compagine molto organizzata con in rosa calciatori che, sotto il profilo della qualità, in questo campionato sono sprecati. Mister tu sei di Palermo e sicuramente conoscerai meglio le dinamiche interne al Messina, l´unica squadra siciliana di tutta la Seconda Divisione. La squadra di patron Lo Monaco, nonostante ad inizio stagione era accreditata come formazione da vertice, è costantemente nella parte destra della graduatoria. Dove sono i problemi dei giallorossi? Sinceramente non so se esista un problema e di che natura sia. Certamente, analizzando questa prima parte di campionato, è palese che il Messina stia deludendo. Se vogliono risalire la china devono darsi una mossa e cominciare a fare qualche vittoria perché, se fino a qualche settimana fa la classifica era abbastanza corta, adesso i valori cominciano a delinearsi. In generale, questo girone B di Seconda Divisione, nonostante vanti giocatori dal curriculum importante, si sta rivelando qualitativamente mediocre. Sei d´accordo? Assolutamente sì, e posso spiegare anche il motivo: mai come quest´anno, visto il format del campionato, ogni partita è come una finale, assolutamente da non sbagliare. I calciatori, di conseguenza, subiscono questa pressione e quindi, sotto tensione, badano solamente al sodo e non si vede spettacolo. A proposito di format, fiumi d´inchiostro si sono sprecati su questa nuova impostazione voluta fortemente dai vertici federali per preparare la riforma che, dal prossimo anno, vedrà la terza serie italiana completamente rivoluzionata. Qual è il tuo giudizio in merito? Non sono d´accordo per niente con chi gestisce la Lega Pro. Queste persone che sono al vertice stanno inanellando solamente fallimenti e non hanno fatto altro che creare disoccupazione e, soprattutto, illusioni per tanti giovani calciatori perché, se andiamo ad analizzare gli “under” che nell´ultimo periodo hanno spiccato il volo verso categorie superiori, notiamo che per la maggior parte provengono dalle formazioni Primavera delle squadre di A e non sono, quindi, prodotti del vivaio delle compagini di Lega Pro. Mister allora è inutile che ti chieda un commento sui fatti accaduti due settimane fa a Salerno. Dalle tue parole mi sembra di capire che anche in quell´occasione il tuo j´accuse è rivolto a Macalli & company… Infatti, quello è il fallimento più clamoroso: è dallo scorso anno, infatti, che sento dire che i derby si sarebbero giocati tutti a porte aperte. Ed, invece, i fatti parlano di curve chiuse o, addirittura, di partite giocate senza spettatori e a migliaia di chilometri di distanza dalla sede naturale. Insomma, qualcosa va cambiato, altrimenti la Lega Pro andrà a morire, nel senso che allo stadio smetterà di andarci anche quella minoranza che ancora lo popola. Domanda di rito: quali sono le 9 squadre che per Giovanni Bucaro a fine campionato eviteranno il baratro della serie D? Ne dico quattro, per organico e per blasone: Casertana, Teramo, Foggia e Cosenza. Le altre, Arzanese compresa, hanno tutte più o meno possibilità di acciuffare la promozione. Parlando del Sorrento, considerate le difficoltà di questo campionato, in cui tutte le squadre sono attrezzate, credo che sia necessario qualche aggiustamento in difesa se vuole far parte davvero della Lega Pro unica. Mister, chiudiamo con la tua ”verità”. Dopo l´esonero, seguito al 5-0 con la Carrarese, avevi detto che, prima o poi, avresti raccontato tutto per filo e per segno. Adesso è arrivato il momento di farlo. Dell´esonero, che sinceramente non mi aspettavo, mi dispiace solamente una cosa: la società era a conoscenza che bisognava intervenire sul mercato ma, per motivi a me oscuri, queste operazioni venivano sempre rimandate nonostante fossimo arrivati quasi alla fine di gennaio. Poi, dopo il mio esonero, sono arrivati ben cinque giocatori di cui non giudico il valore tecnico ma che so per certo hanno inciso economicamente molto di più di quegli acquisti che avevo prospettato io e che andavano solamente chiusi. Ma tutto ciò dipende dal fatto che quella rossonera è una società un po´ anomala… Perché? E´ anomala perché ci sono troppe “teste”, che, per di più, non vanno mai d´accordo. Quando c´era una riunione, a cui partecipavano quasi dieci persone, in quelle poche volte che si riusciva a raggiungere un´intesa, chiusa la porta ognuno andava per i fatti suoi. Questo non può portare mai a risultati. Fonte: sportinpenisola.com