Ad Aversa ha ritrovato entusiasmo e passione, riscattando l’ultima stagione vissuta tra luci ed ombre (2 gol col Portogruaro dopo l’addio improvviso alla Paganese). Il percorso di Luca Orlando, attaccante granata, è solo all’inizio: già 5 palle messe nel sacco e prospettive che diventando seducenti e tessono un filo rosso con la splendida annata di due anni fa a Pagani. “Non ho fatto benissimo l’anno scorso e lo riconosco – esordisce la punta salernitana -. E’ stata un’annata particolare ma non ho avuto molte possibilità di giocare da titolare. Tuttavia ho vissuto questo periodo in modo sereno, come ho fatto quando mi sono trovato svincolato quest’estate lavorando con l’Equipe Salerno. Ero conscio delle mie qualità e di quello che avevo fatto negli anni precedenti. Ho vinto un campionato con la Paganese segnando 18 gol in 41 partite, play-off compresi”.
Forse proprio in virtù dei suoi trascorsi, qualche richiesta sarà arrivata.
“Sì, da Como e Nocerina. Erano proposte serie, potevo firmare. Ma ho preferito la Seconda Divisione perché era un campionato che mi allettava di più. In questo torneo si lotta per un obiettivo, lo ritengo paradossalmente un palcoscenico più interessante quest’anno”.
Dopo una piccola crisi ad ottobre vi siete ripresi alla grande con queste due vittorie consecutive che vi rilanciano.
“Diciamo che in quel periodo ci è mancato il gioco e certi episodi sono girati a sfavore. E non abbiamo avuto la forza di cambiare le situazioni negative. Col Poggibonsi, invece, si è visto il carattere della squadra e siamo tornati anche a fare gioco. Infatti, pur essendo passati in svantaggio, abbiamo avuto la personalità per ribaltare il risultato. Anche il rientro di Di Vicino, che non a caso era mancato in quelle tre partite consecutive che abbiamo perso, ci ha agevolati. In genere, devo dire che questo è un gruppo fantastico, tenuto insieme da una grande unità di intenti”.
E l’esperienza di Di Costanzo incide.
“Il mister ha allenato diverse volte in C, ha vinto anche un campionato a Venezia. Poi è chiaro che il calcio è molto cambiato negli ultimi anni e ora tanti under la fanno da padroni in queste categorie. E quindi un allenatore ha il compito di far crescere tatticamente tanti giovanissimi. Credo che il patron Spezzaferri intendesse questo quando, a proposito del mister, parlava di calarsi nella categoria”.
Intanto l’età media ha penalizzato parecchi giocatori più stagionati. Lei che ne pensa a tal proposito?
“Intanto che il livello tecnico si è abbassato. Ma spero che la Lega Pro unica possa recuperare l’anno prossimo almeno il criterio della meritocrazia. Deve giocare chi è valido, e quindi anche i giovani se veramente bravi”.
Sabato avete un impegno con una rinata Vigor Lamezia.
“Conosco Novelli dai tempi di Salerno. Nei miei primi periodi in granata mi sono anche allenato con la prima squadra diretta da lui. E’ un tecnico valido e l’esordio con l’Aprilia lo ha dimostrato. Noi però dobbiamo fare di tutto per sfruttare il fattore campo e vincere. E giocheremo con quell’obiettivo”.
fonte: tuttomercatoweb